NEGOZI APERTI
La spesa? In pausa pranzo
Da domani negozi aperti ogni giovedì: aderiscono 118 attività commerciali e 34 esercizi pubblici

«Sta partendo un treno da non perdere». Il treno in questione è l’apertura dei negozi gallaratesi il giovedì - a incominciare da domani, 31 ottobre - in pausa pranzo, dalle 12.30 alle 14.
«È il primo atto del Patto del Commercio - afferma il il presidente di Ascom Gallarate-Malpensa Renato Chiodi - mi auguro che in molti colgano questa opportunità».
Sono 152 le realtà cittadine che hanno scelto di aderire al patto, di cui 118 sono attività commerciali e 34 esercizi pubblici. «Questo è un buon risultato ed è un segnale forte ed importante perché - evidenzia Chiodi - è un’azione portata avanti da un’intera categoria che vuole trovare delle soluzioni, alzare la testa e darsi da fare».
Intanto però i pareri dei commercianti sono controversi: ««Noi come commercianti gallaratesi ci prendiamo cura dei nostri clienti e questa è una coccola in più nei loro confronti», afferma la proprietaria di «Machecavolo» Ax Bettua. «In questo modo offriamo una possibilità a chi vorrebbe utilizzare la pausa pranzo per fare la spesa o lo shopping». Una proposta «positiva» che potrebbe rappresentare «un ulteriore incentivo anche per venire in centro a fare la pausa pranzo». Un pensiero condiviso dalla titolare della profumeria «Altodigamma» Maria Cristina Giorgetti: «Sono molto favorevole perché - dichiara - ritengo che se vogliamo rivitalizzare il centro cittadino e far sì che la gente ci venga a trovare dobbiamo fare qualcosa di nuovo e provare nuove strade». Una soluzione, quella dell’orario continuato che non può dall’oggi al domani cambiare radicalmente le carte in tavola ma che «può essere uno stimolo per i gallaratesi e non solo, a fare un giro per le vie del centro prima di rientrare in ufficio o di venire a pranzare in uno dei locali del centro invece che in un centro commerciale».
«Allora giovedì so dove andare a fare la pausa pranzo, così se riesco cerco il regalo per mia nipote che domenica ha la cresima» esclama una cliente. «È strano per me avere un sabato libero e la pausa pranzo è l’unico momento che ho per fare la spesa o comprare quello che mi serve, spero che molte attività decidano di restare aperte».
Se in molti, 170 per la precisione, hanno siglato il patto e in tanti sono pronti a restare aperti il giovedì in pausa pranzo, c’è chi non ritiene che questa sperimentazione possa essere la strada giusta da percorrere. Un esempio? Anna Esposito del Caseificio Sommese: «Noi, come altri, prestiamo attenzione ai nostri clienti e abbiamo anche un orario flessibile - commenta - aprire un’ora e mezza a mezzogiorno del giovedì non cambierà le sorti del commercio cittadino, sono altre le strade da percorrere». «Naturalmente la nostra non è una critica assoluta nei confronti dell’iniziativa perché - spiega Esposito - chi può farlo ben venga ma il presidente del Naga Luca Filiberti non può commentare che chi non lo fa non si deve lamentare, magari chi non aderisce lo fa per altri motivi e si è fatto i suoi conti in tasca. Noi, ad esempio, dovremmo modificare i nostri orari, solo per un giorno alla settimana. Perché dobbiamo essere noi, ancora una volta, ad adeguarci alla grande distribuzione?».
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