IL CASO
Gallarate: spunta una soluzione per il murales
Dopo la protesta, incontro nel pomeriggio e spiragli per l’opera dei ragazzi del Gadda Rosselli

C’è uno spiraglio per salvare il murales realizzato dai ragazzi del Gadda Rosselli, a Gallarate, sul muro dell’Aloisianum.
La possibilità è emersa nel corso del confronto avvenuto oggi pomeriggio, venerdì 17 maggio, tra una delegazione di studenti rappresentata dai membri eletti al Consiglio di istituto, accompagnati dal dirigente Pietro Bosello, e il sindaco Andrea Cassani.
All’incontro erano presenti anche l’assessora alle Attività formative, Claudia Mazzetti, il presidente del Consiglio comunale Marco Colombo, il presidente della Commissione paesaggistica e la dirigente dell’Ufficio Tecnico.
«I tecnici hanno fatto presente che potranno sempre essere proposte dalla proprietà (ovvero i gesuiti), anche in collaborazione con la scuola, altre migliori soluzioni di sistemazione del muro, più omogenee, che dovranno, ovviamente, essere valutate dalle commissioni preposte, nell’osservanza delle regole che permettono il rispetto del diritto di tutti a godere di un buon paesaggio» si legge nella nota diffusa al termine della riunione.
Dunque una via, pur stretta, c’è. E passa dall’eventualità della presentazione di un nuovo progetto, che riguardi l’intera cinta ed elimini alcune criticità attuali e superando la valutazione in materia paesaggistica. In tempi stretti, per evitare che i termini dell’ingiunzione arrivata nei giorni scorsi ai gesuiti scadano.
L’incontro tra studenti e Comune è avvenuto dopo la manifestazione pacifica dei ragazzi avvenuta in mattinata. È stato illustrato dai tecnici il percorso amministrativo che ha portato alla necessità di ripristinare la cinta allo stato precedente gli interventi pittorici, “in quanto – si legge nella nota diffusa dalla scuola – la eterogeneità degli stessi non è stata ritenuta conforme ai criteri paesaggistici della zona interessata, sia da parte della Commissione Paesaggistica Comunale sia da parte della Soprintendenza dei beni culturali”.
Il sindaco ha inoltre precisato che il progetto Filo di Perle da cui i murales erano nati ha visto il Comune di Gallarate solo come promotore iniziale, senza alcuna responsabilità operativa. Da parte dei ragazzi «soddisfazione per l’attenzione dimostrata e il clima collaborativo».
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