CASA DI FRANCESCO
Tra i poveri crescono gli italiani
Numeri in costante aumento per i servizi diurni nella realtà di via Ferraris: meno stranieri tra gli ospiti

Casa di Francesco, cresce il numero degli accessi ai servizi diurni, soprattutto tra gli italiani. Segno, da un lato, che il bisogno di un posto come quello creato in via Ferraris a Gallarate c’è.
E dall’altro - e ancora di più - che la struttura creata nel 2016 è un riferimento sempre più importante per le persone senza una casa che gravitano attorno a Gallarate e nei centri della provincia dai quali si può raggiungere facilmente la città servendosi della rete ferroviaria.
DOCCIA E BARBIERE
A parlare sono i numeri pubblicati online dalla realtà di via Ferraris che offre accoglienza notturna a coloro che accettano di costruire con gli operatori un progetto per riprendere in mano la propria vita e che abbina a questo l’opportunità per i senza dimora di fruire di un servizio di lavanderia e la possibilità di farsi una doccia o tagliarsi barba e capelli.
Nel 2018 gli accessi agli sportelli diurni sono stati poco meno di 2.300, considerando 1.314 persone di nazionalità italiana e 980 stranieri.
Nell’arco dei dodici mesi dello scorso anno, invece, la cifra è salita fino a raggiungere quota 2.700, con un aumento consistente degli accessi da parte degli italiani. Che, dunque, sempre più spesso bussano alla porta di Casa di Francesco in cui vedono un riferimento a cui guardare con regolarità.
Oltre duemila le docce che sono state assicurate nel 2019 a chi diversamente non avrebbe saputo dove rivolgersi e circa 1300 le lavatrici partite.
SERVIZIO CHE SI CONSOLIDA
«Concludere che il bisogno è aumentato sarebbe affrettato», chiarisce Dario Giacobazzi, coordinatore della cooperativa Intrecci a cui fa capo il servizio di accoglienza notturna che affianca la lavanderia e il barbiere.
«Il servizio - dice - nel corso del tempo è andato consolidandosi ed è sempre più conosciuto. Casa di Francesco è una realtà relativamente nuova e farsi conoscere ha richiesto un po’ di tempo. È anche vero inoltre che i luoghi dello stesso tipo, in provincia, non sono molti».
A garantire la possibilità di lavarsi o sbarbarsi concorrono numerosi volontari, compresi i barbieri, che hanno come referente Gianenrico Bonetti.
ALLOGGIO
Diverso il discorso per quanto riguarda l’accoglienza notturna. Per la quale si chiede agli ospiti di accettare di pensare un progetto che possa cercare di raddrizzare situazioni che hanno preso la piega sbagliata.
«La nostra sfida è quella di cercare di fare progetti con le persone», ricorda Giacobazzi. L’età di chi si rivolge agli operatori è spesso quella più critica per rimettersi in gioco, ovvero tra i quaranta e i sessanta.
La mano è stata tesa tuttavia anche a una manciata di giovani fino a 25 anni e ad altrettante persone tra i 26 e i quaranta.
© Riproduzione Riservata