SICUREZZA
Un arsenale in camera da letto
Arrestato ex funzionario dello Svad di Malpensa

Parlare di arsenale, in questo caso, è tutto fuorché retorica: la digos di Torino, in casa del sessantunenne che decenni addietro era funzionario allo Svad di Malpensa, ha trovato armi di raffinatezza estrema, da vero e proprio collezionista. Le conservava in camera da letto e nello studio, nell’abitazione in cui l’uomo vive con la madre ottantottenne. Quando la polizia torinese ha finito l’inventario non ha potuto fare altro che portarlo in carcere, d’intesa con il pubblico ministero Massimo De Filippo. Difeso dall’avvocato Fausto Moscatelli, l’uomo verrà interrogato oggi dal gip Nicoletta Guerrero. In sintesi gli investigatori gli hanno sequestrato nove fucili da guerra, tre da caccia, due pistole da guerra, sette pistole comuni da sparo, cinque componenti di armi da guerra e 303 di armi comuni, venti baionette e munizioni come se piovessero dal cielo.
«Sono un collezionista», ha spiegato il sessantunenne agli agenti e probabilmente è ciò che sosterrà davanti al giudice. In effetti aveva pezzi di tutto rispetto. C’era una mitragliatrice Scorpion con otturatore, canna e due caricatori e pure la valigetta. Uno Steyer Aug che funziona a raffica, un Colt M16, un Heckler Koche G3, fucile da combattimento. Immancabile il revolver 357 Magnum Smith and Wesson, una monocolpo artigianale Flobert, calibro 6, priva di matricola. E poi un Winchester Defender - fucile a pompa - un altro che spara a raffica, un Moschetto Carcano.
Va da sé che gli uomini della digos di Torino - guidata dal dirigente Fabio Mondora, ex vicequestore di Gallarate - non è piombata in casa del sessantunenne per sbaglio. La perquisizione locale e personale, svolta con la collaborazione dei colleghi di Varese, è stata disposta dal pubblico ministero Manuela Pedrotta, nell’ambito di un’indagine più ampia. Il gallaratese era stato coinvolto in un’operazione del 2003, coordinata dal pubblico ministero Sabrina Ditaranto. Secondo gli inquirenti aveva escogitato un sistema per intascare il rimborso dell’Iva sui prodotti acquistati dagli stranieri a Malpensa. Il funzionario dello Svad venne sospeso dal servizio perché accusato di truffa ai danni dell’erario e poi licenziato. In poche parole approfittava della legge in base alla quale agli stranieri viene restituita l’Iva versata al momento dello shopping. Lui recuperava fatture e scontrini dimenticati dai turisti per mancanza di tempo o di informazione e si intascava il rimborso.
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