QUARTIERI AL CENTRO
Un Centro... di gravità permanente
Storia e tradizione a braccetto con la modernità. Più di 11mila residenti (contando il perimetro), molti anziani ma anche 2mila under 18
Franco Battiato cercava un centro di gravità permanente e Gallarate il suo sembra averlo trovato proprio nel quartiere più conosciuto e vissuto, il centro. Qui c’è il cuore pulsante della vita amministrativa, culturale e commerciale e per questo viene descritto come il salotto buono della città. Ma lo è davvero? I numeri e le impressioni raccolti da chi vive o lavora nel centro storico sembrerebbero coincidere con questa descrizione. Questo non vuol dire che non ci siano problemi o migliorie da mettere in campo ma, «per ora» (come sottolinea una residente) i pro battono i contro. Resta da capire la direzione che sta prendendo il rione di riferimento per la città dei Due Galli.
MOVIDA E SHOPPING
Per alcuni è sempre di più il punto di riferimento della movida («ma non staranno diventando troppi?»), per altri continua a essere “the place to be” per lo struscio ma anche per fare acquisti («anche se mancano grandi marchi di riferimento») il tutto senza dimenticare i residenti. Partiamo proprio da loro, secondo i dati nella zona a traffico limitato ci sono 5mila residenti ma contando tutto il perimetro si arriva a quota 11.780, ossia il 21,87% del totale della popolazione gallaratese e, di questi, 2.766 sono over 65 (23,48%) e 1.913 under 18 (16,24%); gli italiani sono 9.413 (79,91%), gli stranieri comunitari 323 (2,74%), 2.044 gli extracomunitari (17,35%). A dimostrare quanto l’interesse per il centro sia alto, ci sono anche i dati relativi al mondo immobiliare, che evidenzia come alcuni alloggi che si affacciano sull’area pedonale arrivano ad avere un costo al metro quadrato di 4mila euro, quasi come a Milano. Anche i costi per prendere in affitto uno spazio commerciale sono alti («spesso i proprietari preferiscono non affittare per evitare problemi») ma questo non fa demorder chi sceglie di investire in questo dedalo di vie dove trovano casa circa circa 140 attività e non mancano all’appello i ristoranti, quasi 60. Infatti qui negozi storici e nuove realtà, cambi generazionali che portano avanti l’attività di famiglia e nuovi ingressi ridisegnano la personalità del quartiere in cui passato, presente e futuro convivono. Una convivenza che negli anni ha cambiato il modo di vivere e di pensare il salotto buono della città dei due Galli.
AUTO SÌ O NO?
Ma in che direzione sta andando e come lo vorrebbero i commercianti e i gallaratesi? Tra i titolari delle attività c’è chi apprezza un centro chiuso alle auto e chi invece lo vorrebbe riaprire per aumentare i clienti. Una diatriba che va avanti da anni e che ha coinvolto anche il mondo politico. Per il momento il perimetro della zona a traffico limitato non verrà cambiato ma sono in programma una serie di interventi di restyling che, dalle prossime settimane, cambieranno anche il volto della città. Sarà sufficiente per essere quel centro di gravità capace di attirare pubblico e clienti anche da fuori Gallarate? Per saperlo bisognerà aspettare che i dati forniti dai varchi di accesso siano disponibili, nel frattempo ci si affida al percepito. Come ha commentato un residente «qui c’è tutto» e forse questa capacità di avere in un raggio di pochi metri la risposta a molte necessità risulta il punto forte del quartiere.
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