LA BATOSTA
Gli australiani se ne vanno
Chiude il centro di allenamento per l’emergenza Coronavirus: pesante perdita per il territorio

Il sindaco Silvana Alberio si augura che tornino agli inizi di aprile e già pensa a una festa di welcome back. Ma per Gavirate e soprattutto per il tessuto economico e sociale del territorio si prospetta una perdita secca piuttosto ingente.
Questa sera, giovedì 5 marzo, a due passi dal lago si spegneranno le luci dell’European Training Centre dell’Ais, l’Istituto australiano dello Sport. Una presenza discreta con cui i gaviratesi sono abituati a convivere dal 3 marzo del 2011.
La casa madre, che ha sede a Canberra, capitale della terra dei canguri, considerata l’emergenza Coronavirus, ha deciso di richiamare in patria i propri connazionali presenti nel Varesotto: ieri, mercoledì 4, sono già partiti i primi tre e oggi pomeriggio a decollare da Malpensa sarà il direttore Warwick Forbes.
Dunque, l’hub chiude, sino a data da destinarsi. A vigilare sulla struttura e a rimanere sul territorio come unico contatto operativo rimane il business manager Luca Broggini, unico dipendente fisso italiano e varesino. Cancellate tutte le prenotazioni per le prossime settimane, quelle delle Nazionali australiane e quelle delle altre realtà sportive internazionali che dagli ultimi anni vengono pure accolte nella struttura.
A casa anche tutti gli altri collaboratori a tempo determinato, una ventina in tutto, che solitamente e con varie mansioni prestano servizio negli spazi gestiti dall’emanazione europea dell’Ais. Senza contare le ricadute sulle aziende e sulle imprese che quotidianamente o quasi sono a contatto con l’enclave australiana in territorio gaviratese.
Basti pensare che lo scorso anno nelle 25 camere doppie della foresteria di cui dispone il centro si sono contati tra febbraio e ottobre 10mila pernottamenti. Atleti, in gran parte, provenienti dall’altra parte del pianeta, appartenenti alle Nazionali aussie di canottaggio, canoa, ciclismo, atletica e altre discipline, ma anche da Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Svizzera e varie nazionalità. Tutti abituati a far base o tappa a Gavirate, dove tra l’altro prima dell’estate 2018 è stata rifatta la pista di atletica del “Vittore Anessi”, per poi affrontare le varie competizioni calendarizzate in Europa. Principalmente quelle remiere.
E qui entra in gioco la Canottieri Gavirate, che dista poche centinaia di metri e il cui campo gara è utilizzato, attraverso il pagamento di una quota individuale e quotidiana, per gli allenamenti dei vogatori in arrivo dall’estero.
Dunque, la botta economica della chiusura dell’hub - seppur temporanea - ricade sul sodalizio rossoblù del presidente Giorgio Ongania, oltre che sui vari esercizi commerciali o di ristorazione della zona.
Ma c’è un timore ancora più grande: all’inizio di marzo del 2021 scadrà il contratto decennale di affitto dell’hub che è di proprietà della Provincia di Varese. I contatti sono già iniziati, anche perché l’intesa (che per il Governo della terra dei canguri comporta al momento un canone annuale di 300mila euro) andrà rinnovata entro settembre di quest’anno, cioè sei mesi prima della scadenza.
Quale incidenza avrà la situazione attuale in Italia sulle prossime decisioni degli australiani?
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