LA RICHIESTA
«Quattro anni alla maestra»
Documentati dalle telecamere 46 episodi di maltrattamenti, il pm chiede 4 anni per l’educatrice

Quattro anni in abbreviato alla maestra e rinvio a giudizio per la cuoca, che invece non aveva chiesto alcun rito alternativo: sono queste le richieste del pm Flavio Ricci, presentate ieri, martedì 2 aprile, al termine della sua requisitoria dinanzi al gup Alessandro Chionna, in merito alla vicenda dei presunti maltrattamenti all’asilo nido privato “Imparare è un gioco” di Gavirate.
La prossima udienza nell’aula al primo piano del Tribunale è stata fissata per martedì prossimo: sicuramente in quell’occasione saranno formulate le richieste dei legali di parte civile, ossia la ventina di genitori di bambini che frequentavano la struttura.
Le due donne sono accusate di maltrattamenti su minori e si tratta della maestra difesa dall’avvocato Antonio Battaglia (che ha scelto, appunto, il giudizio con rito abbreviato che, in caso di condanna, le garantirà lo sconto di un terzo della pena), e della cuoca, assistita dall’avvocato Corrado Viazzo.
La maestra è stata inoltre sottoposta a una perizia di parte, che ne ha certificato la parziale incapacità di intendere e volere.
La vicenda giudiziaria è nota, emersa nell’aprile dell’anno scorso, dopo alcune segnalazioni di due mamme preoccupate per gli atteggiamenti dei figlioletti: «Tutto è partito - spiegò all’epoca una di queste - da un gesto di mio figlio quando ho cercato di mettergli in bocca un biscotto. Non lo voleva e mi ha stretto con forza il naso. Inoltre, in casa il bimbo ripeteva gesti come picchiare in testa e sui glutei. E aveva paura del buio: “No, nanna buio”, ripeteva».
Le indagini dei carabinieri, che nascosero telecamere all’interno dell’asilo, documentarono 46 episodi di maltrattamenti, tra urla, minacce, strattoni, lancio di ciabatte, fino all’ultimo caso, il giorno prima dell’arresto, quando a una bambina fu sfilata all’improvviso la sedia, facendola cadere a terra.
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