UCCISI DAL MONOSSIDO
Tre famiglie evacuate per sicurezza
Dieci persone ospitate in albergo. Indagini per capire quando siano morti mamma e figlio

I tre nuclei famigliari che abitano nella palazzina, in via dei Pozzi 7, dove, si presume tra sabato e domenica, hanno trovato la morte, intossicati dal monossido, Giuseppina Salvi, di 95 anni, e il figlio Pierluigi Roncari, di 62 anni, hanno dovuto lasciare il loro appartamento. L’ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco Silvana Alberio, riguarda una decina di persone, tra cui minori, che sono stati accompagnati in un albergo della zona dalla polizia locale, con la collaborazione dei volontari della Protezione civile e dipendenti dei Servizi sociali. Il trasferimento è stato coordinato dal vicesindaco Massimo Parola. Tale decisione è legata alla necessità, da parte dei vigili del fuoco, di un sopralluogo e accertamenti sulla canna fumaria e sul corretto funzionamento degli sfiati nella dimora, situata appunto in via dei Pozzi, tra il centro commerciale e la zona artigianale.
Il sindaco è medico di base e Giuseppina era stata sua assistita. Alberio la ricorda con ammirazione: «Dapprima veniva da sola in ambulatorio, mite, rispettosa. Una persona proprio a modo. Successivamente per le sue necessità veniva il figlio, altrettanto attento e cordiale».
C’è dolore a Bardello, paese originario della donna, molto conosciuta assieme alla sua famiglia di origine. Era partita dal paese natale ancora giovane alla volta di Paderno Dugnano, dove aveva vissuto con il marito e l’unico figlio fino alla pensione. Era quindi tornata nella sua terra, nella palazzina dove ha comunque abitato per anni, non lontana dal suo paese.
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