LA DENUNCIA
Gazzada, «Mio marito ucciso dai piccioni»
L’uomo era allergico al guano. Casa fatiscente nel mirino

Invasione di piccioni: a rischio la salute dei cittadini del centro. Quello dei piccioni che hanno invaso le vie del centro è un problema che si trascina da anni: era il 2015 quando alcuni residenti hanno sollevato la questione, ma a oggi nulla sembra essere cambiato. Anzi le cose sono via via peggiorate fino a sfociare, sfortunatamente, in una tragica fine.
L’INFEZIONE POLMONARE
«Mio marito nel 2021 è deceduto a causa di alcune complicazioni dovute a un’infezione polmonare; il 76% dei suoi alveoli polmonari erano chiusi in quanto aveva respirato per anni escrementi di piccione», sostiene Anna Oliva, la quale ha provato a contattare più volte l’amministrazione comunale e l’Asl; a oggi però, le misure adottate dall’ente e dal Comune non sono servite a nulla.
A cinque metri dalla casa della donna c’è un vecchio edificio fatiscente occupato da tre famiglie; non si tratta dei proprietari ai quali, nonostante le continue richieste di intervento, non si riesce a risalire. Un’abitante della casa in questione, nonostante i continui richiami, continua incurante a dare da mangiare ai piccioni, i quali hanno eletto a loro dimora le travi del tetto. I volatili nidificano, si moltiplicano, mangiano e producono una quantità di escrementi notevole proprio sui balconi e sulle porte di ingresso dei vicini.
«La malattia di mio marito è stata documentata dall’ospedale di Monza; il calvario è stato lungo, ci siamo recati prima a Cunardo, poi a Varese e alla fine una volta fatti degli esami più approfonditi a Monza i medici ci hanno chiesto se fossimo i proprietari di un allevamento di piccioni. Siamo rimasti esterrefatti. Mio marito ha iniziato tutte le terapie del caso, aveva contratto la tubercolosi, ma ormai i polmoni erano come cementificati, respirava male, e questo ha causato anche un danno alla valvola cardiaca. Alla fine, è deceduto a causa di una fibrosi polmonare», continua Oliva.
NON DARE CIBO AI PICCIONI
L’amministrazione comunale in questi anni ha affisso diversi cartelli per le strade del centro intimando alle persone di non dare da mangiare ai piccioni, l’Asl ha documentato la situazione e richiamato l’anziana donna dedita all’accudimento dei volatili: molte le multe inflittele: «Lei ha detto che può pagarle tutte e che non le interessa», dice amareggiata Anna. Sono state posizionate anche delle reti lungo il perimetro del sottotetto della casa, ma i piccioni hanno finito per sfondarla. Gli escrementi dei piccioni seccando si polverizzano e poi vengono rilasciati nell’aria; per alcune persone può diventare pericoloso respirarli e le conseguenze possono essere gravi nel momento in cui ci si trova di fronte a dei soggetti allergici. «Sono disperata, ho paura di ammalarmi e non sono la sola. Altri vicini lamentano lo stesso problema, anzi per le persone che abitano lì la situazione è ben più grave. Una persona ha trovato in casa addirittura delle zecche. Vorremmo che l’amministrazione prendesse dei seri provvedimenti. A rischio c’è la salute di tutti».
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