LA SENTENZA
Molestie sessuali: condannato imprenditore di Gerenzano
Vittime due bimbe. Conferma in appello: due anni e sette mesi

Aveva conosciuto quel signore di Gerenzano, socievole e sempre di compagnia, quando era ancora adolescente, in una località della Croazia, dove entrambe le famiglie trascorrevano le vacanze estive. Una volta cresciuta, aveva comunque mantenuto i rapporti sia con lui, imprenditore che oggi ha 70 anni, sia con la sua famiglia, moglie e due figli. Normale che la donna, di ritorno in Italia dopo diversi anni di lavoro all’estero, andasse a trovarlo a casa sua con le due figliolette di 8 e 6 anni. Molto meno normale scoprire che dietro le buone maniere e l’atteggiamento premuroso il padrone di casa nascondesse un terribile segreto. Quello di avere istinti pedofili. Istinti smascherati proprio dalle bambine. È stata la loro denuncia a dare il via a un procedimento penale sfociato in una condanna a due anni e sette mesi di reclusione a carico del pensionato emessa dai giudici della prima corte d’Appello di Milano per atti sessuali su minori. La donna lo era andato a trovare perché proprio il padrone di casa aveva detto di tenere molto a regalare alle figlie un presepe che aveva costruito apposta per loro. Proprio con la scusa di far vedere loro la Natività, le aveva portato in garage e le aveva fatte salire sul camper. A bordo c’era stato però un cambio di programma. L’uomo aveva proposto alle bambine di fare il “gioco dei maschietti”. Così, si era tolto mutande e pantaloni e aveva chiesto loro di spogliarsi a propria volta.
Non era uno scherzo. Tanto che alla più piccola delle due, che non aveva assecondato le sue richieste, le si era avvicinato per abbassarle slip e pantaloncini. Quest’ultima, impaurita, si era messa ad urlare; dopodiché era rientrata a casa e più o meno subito si era confidata con la madre.
Sul momento, la donna non aveva fatto nessuna scenata, anche se aveva deciso di andare via dopo un paio d’ore. La sera stessa, riparlando, aveva approfondito l’accaduto e aveva ottenuto nuove conferme. In realtà, le bambine le avevano raccontato che pochi mesi prima, durante una gita al lago di Comabbio, il settantenne aveva concentrato le sue attenzioni sulla più grande delle figlie dell’amica di famiglia. Si era proposto di fare assieme un giro in canoa. Raggiunto un isolotto, le aveva chiesto di togliersi il costume e, non contento, l’aveva toccata e baciata nelle parti intime. La bambina le aveva anche detto di non aver raccontato quanto era accaduto perché si vergognava di quanto successo.
Nel corso del processo di primo grado davanti al Tribunale di Busto Arsizio, la difesa dell’imputato ha cercato di ingenerare dubbi sulla capacità a testimoniare delle parti offese e soprattutto sulla loro suggestionabilità. Ma la strategia processuale non ha prodotto i risultati sperati. Al contrario, sia in primo grado sia in appello i giudici hanno rimarcato la scelta di non rendere mai dichiarazioni dell’imputato, che a seguito della condanna per gli atti sessuali dovrà ora risarcire 25 mila euro al genitore delle due bambine.
© Riproduzione Riservata