DOPO IL ROGO
Giallo sull’incendio di Malnate
Trovati dei lumini in zona Monte Morone. L’ipotesi dell’origine dolosa: indagini in corso

Dei lumini simili a quelli che si usano al cimitero sono stati trovati nella zona dell’incendio che ha interessato, nei giorni scorsi, il Monte Morone. Inoltre, stando a quanto rivela una fonte tra gli operatori impegnati nello spegnimento, il rogo è partito, quasi contemporaneamente, da quattro punti diversi.
PROBABILE ORIGINE DOLOSA
Bastano questi due indizi per far pensare che, dietro alle fiamme, ci sia stata la mano dell’uomo. In tal senso le indagini proseguono e, nel frattempo, continua la raccolta dei dati per la conta dei danni. A quanto pare, però, l’incendio, seppure abbia tenuto impegnati decine e decine di operatori tra Vigili del fuoco, Guardie ecologiche volontarie del Parco del Lanza e Protezione civile, non avrebbe lasciato una catastrofe. Ad andare a fuoco è stato soprattutto il sottobosco e, quindi, tutto sommato, le fiamme hanno fatto anche un po’ di pulizia. Ad ogni modo, solo con le prossime settimane si potrà completare il bilancio di questo febbraio di fuoco. Di certo, per ora, si sa che la maggior parte della superficie colpita dall’incendio ricade sul territorio del Parco Valle del Lanza anche se, a parte qualche pianta situata sulla sommità di Monte Morone, non sono stati colpiti dei boschi di particolare pregio.
L’ORDINANZA
In queste ore, inoltre, i Comuni di Solbiate con Cagno e Malnate hanno pubblicato un’ordinanza di divieto d’accesso alle aree boschive interessate dall’emergenza incendio in prossimità del Monte Morone. Pertanto i punti di accesso alla zona saranno delimitati da cartellonistica e da reti e saranno presidiati da Polizia locale, Protezione civile, Gev e Carabinieri in congedo. Chiunque fosse colto all’interno dell’area delimitata sarà soggetto a una sanzione pari a 250 euro.
LE PAROLE DEL SINDACO
«L’obiettivo che vuole perseguire questa ordinanza – dice il sindaco di Malnate, Irene Bellifemine - è quello di tutelare la sicurezza dei cittadini, in quanto la zona non garantisce la stabilità delle piante». Gli alberi bruciacchiati, infatti, potrebbero essere pericolanti e, con una folata di vento, c’è il rischio che possano cadere addosso ai passanti. Insomma, per evitare problemi alle persone, si è deciso di chiudere l’area in attesa di un’analisi approfondita della situazione e dell’eventuale abbattimento delle piante più problematiche: «Al momento – conclude la prima cittadina - la situazione è sotto controllo, ma sono attive ancora alcune fumarole in costante monitoraggio».
Intanto al Parco Valle del Lanza sono arrivati i ringraziamenti «a chi è rimasto sempre in prima fila e a chi che non si è tirato indietro nello spegnimento dei fronti di incendio».
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