Giappone
Giappone ha dopo 19 anni campione di sumo autoctono
Kisenosato incoronato oggi yokozuna

Roma, 25 gen. (askanews) - Dopo 19 anni il Giappone ha uno "yokozuna", cioè un campione arrivato alla massima onorificenza del sumo, autocrono. Si tratta del trentenne Kisenosato, che è entrato oggi nell'empireo dei grandi campioni di quest'antica pratica di lotta giapponese, da anni dominata da campioni stranieri.
Kisenosato ha trionfato nello scorso weekend per la prima volta nella Coppa dell'Imperatore, il massimo torneo del sumo, e con questa vittoria è diventato il primo yokozuna nato giapponese dal 1998. L'ultimo era stato Wakanohana.
"Accetto in tutta umiltà" ha dichiarato alla stampa il campione, che pesa 178 chilogrammi, nel corso di una cerimonia solenne a margine della proclamaziione da parte dell'Associazione giapponese del sumo (JSA). "Mi consacrerà completamente a questo ruolo e farò del mio meglio per non disonorare il titolo di yokozuna", ha aggiunto.
Kisenosato ha poi posato con un'orata gigante in mano a favore di fotografi, come vuole la tradizione. "Sono pieno di riconoscenza per tutti coloro che mi hanno aiutato ad arrivare a questo punto", ha detto ancora il nuovo yokozuna.
Il suo percorso è stato complicato. Ci ha messo 73 tornei per arrivare, più di qualsiasi altro campione assurto al rango di yokozuna dal 1926.
L'arte del sumo ha più di 2.000 anni di storia. Negli ultimi anni la sua immagine è stata macchiata da diversi scandali: scommesse illegali, rapporti con le organizzazioni malavitose, droga. C'è anche stato il caso di un giovane sumotori (lottatore di sumo morto dopo essere stato maltrattato.
L'ultimo yokozuna di nascita giapponese in attività è stato Takanohana, fratello del già citato Wakanohana, che era stato consacrato nel 1994 e che ha lottato fino al 2003.
Gli yokozuna attualmente in attività, oltre a Kisenosato, sono tre e sono tutti mongoli. Tra loro il più celebrato è Asashoryu. In Giappone i sumotori sono famosissimi e spesso oggetto di curiosità e protagonisti delle cronache mondane.
Secondo la tradizione i sumotori combattono vestiti del solo mawashi - una cintura bianca che ne copre le pudenda. In un combattimento vince chi riesce a rovesciare a terra l'avversario o a spingerlo fuori da un cerchio del diametro di 4,55 metri. I combattimenti durano pochi secondi. La stazza dei sumotori, in questo senso, è importante.
(Con fonte Afp)
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