PER NON DIMENTICARE
Giorno della Memoria: Mattarella ricorda Calogero Marrone
Il presidente, nel discorso celebrativo al Quirinale, ha rivolto un pensiero a coloro che hanno combattuto contro le ingiustizie

Per il Giorgio della Memoria, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto, oggi, venerdì 26 gennaio, un discorso celebrativo, al Quirinale, durante la manifestazione “I Giusti tra le Nazioni”.
Il presidente ha voluto in particolare citare alcuni eroi che hanno condiviso il tragico destino della deportazione delle persone che hanno tentato di aiutare. Tra queste, Calogero Marrone, capo ufficio anagrafe del Comune di Varese, insieme a Odoardo Focherini, amministratore del giornale cattolico Avvenire d’Italia; Torquato Fraccon, partigiano, morto a Dachau insieme al figlio; padre Giuseppe Girotti, domenicano; Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume; Andrea Schivo, agente di custodia nel carcere San Vittore di Milano.
«Scoperti e arrestati dai nazifascisti - ha affermato Mattarella - hanno concluso la loro vita nei lager tedeschi. Di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove».
Il presidente, nel suo discorso, ha sostenuto: «Nel buio più fitto, nella lunga e oscura notte dell’umanità, prendendo a prestito un’immagine di Elie Wiesel, tante piccole fiammelle hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione».
«Sono stati i “Giusti”, secondo una terminologia cara al popolo ebraico perseguitato. - ha continuato - Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno anche perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista».
Ha poi aggiunto Mattarella: «Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità. Persone tra le più disparate: donne e uomini, laici e religiosi, partigiani e appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali, contadini. Accomunati dal coraggio, dalla rivolta contro la crudeltà, dal senso di umanità. C'è chi ha nascosto e protetto, chi ha falsificato documenti e liste, chi ha aiutato a espatriare».
«Migliaia di gesti, grandi e piccoli, di rivolta contro il conformismo e l’ideologia imperante. - ha concluso - Abbiamo ricordato quest’oggi qualche nome: da Giorgio Perlasca a Gino Bartali e gli altri che, nel video e nelle letture, sono stati riproposti alla nostra riconoscenza».
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