LA COMMEMORAZIONE
Varese, messaggio di pace nel giorno della Memoria
Consegnate cinque medaglie d’onore ai parenti dei deportati e le “pietre d’inciampo”. Il discorso del prefetto

Mattinata ricca di contenuti e commovente quella di oggi, venerdì 26 gennaio, nel Salone Estense di Varese, dove si è svolta una manifestazione con autorità e studenti per il Giorno della Memoria.
«Siamo qui per ricordare lo sterminio degli ebrei ma anche per lanciare un messaggio di pace - ha detto il sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha fortemente voluto l'evento con il prefetto Salvatore Pasquariello - ed è un messaggio più che mai necessario data la proliferazione di conflitti e guerre nel mondo negli ultimi anni».
Ad aprire l’incontro sono stati anche il senatore Alessandro Alfieri, il sottosegretario di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, il presidente della Provincia Marco Magrini e il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Carcano, che sì è posto e ha posto a tutti una domanda essenziale: «Che cosa avrei fatto io e che cosa avremmo fatto tutti nel 1938, al momento dell'applicazione delle leggi razziali volute dal fascismo?»
Commoventi poi gli interventi degli studenti dell'Isis Newton di Varese e i brani cantati dal coro della stessa scuola, composto anche da ragazze e ragazzi dell’Itet Casula. Così come la consegna di cinque medaglie d’onore a parenti di deportati e internati nei lager nazisti che oggi non ci sono più, e la consegna ai sindaci di Duno, Viggiù e Lonate Pozzolo di tre “pietre d'inciampo” di prossima posa da parte del presidente dell'Anpi provinciale Ester De Tomasi. Chiusura con l'intervento su “Storia e memoria” del professore Fabio Minazzi, docente dell'Università dell'Insubria.
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