“GAMING DISORDER”
Giovani dipendenti dai videogiochi: in Italia sono oltre 700mila
Quando il gioco diventa pericoloso: un incontro a Caronno Pertusella sul tema che allarma genitori, educatori e istituzioni
Sempre più giovani si rifugiano nei videogiochi non per svago, ma per sfuggire alla realtà. È un fenomeno crescente che sta destando l’attenzione di genitori, educatori e istituzioni. Se ne parlerà questa sera, venerdì 7 novembre, alle 20, nella sede dell’associazione “Nuova Vita” in via Castelli 76 a Caronno Pertusella.
L’INCONTRO A CARONNO PERTUSELLA
Su iniziativa della Pro loco, e in collaborazione con “Nuova Vita” e il sodalizio “Tu esisti”, si discuterà del tema “Quando il gioco diventa pericoloso – Come gli schermi stanno ridefinendo i ragazzi di oggi”. Si tratta di un seminario per genitori ed educatori, che inquadrerà un problema che tocca le famiglie da vicino: come il gioco digitale possa trasformarsi da forma di intrattenimento a meccanismo di isolamento e quali segnali osservare per intervenire in tempo. Relatori, tra esperienza e passione educativa, saranno Paolo e Karla Imperitura, esperti di neuromarketing, comunicazione digitale e storytelling visivo, con una lunga esperienza nel lavoro con adolescenti in Italia, Africa e America Latina. Proporranno riflessioni, dati concreti e strumenti pratici per accompagnare i ragazzi a vivere il digitale in modo sano, prevenendo le forme di isolamento e dipendenza, che sempre più spesso emergono nella società contemporanea.
I DATI DELL’OMS
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 700mila giovani in Italia vivono forme di dipendenza da gaming online. L’Oms ha ufficialmente riconosciuto il “gaming disorder“ come un disturbo di dipendenza comportamentale. Gli studi indicano che i comportamenti compulsivi legati al gioco iniziano in media fra i 10 e i 13 anni, un’età in cui l’identità e le relazioni sociali sono ancora in formazione. Attraverso progetti creativi e formativi, si dedicano a sensibilizzare ragazzi e genitori sull’importanza di un uso consapevole della tecnologia. «Il nostro obiettivo – spiegano – è aiutare le nuove generazioni a gestire il tempo e la vita online in modo equilibrato, senza demonizzare la tecnologia ma imparando a usarla con intelligenza, empatia e senso critico».
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