CASE PER LA GENTE
Giovanna, operaia di Varese aiutata dal Fondo Schuster
Invalida al 100% per una malattia rara non era più riuscita a pagare l’affitto di casa. Al suo fianco il progetto di Diocesi di Milano e Caritas Ambrosiana
Promosso dalla Diocesi di Milano e gestito dalla Caritas Ambrosiana, il “Fondo Schuster - Case per la gente” ha consentito di raccogliere donazioni per oltre due milioni di euro (principalmente da Diocesi, Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara, ma anche da offerenti privati, cittadini o aziende) e ha erogato contributi monetari a 244 soggetti (individui o famiglie) per un totale di 458mila euro e ha usato o impegnato un milione e 143mila euro per riqualificare 37 immobili tra Milano, Varese e Lecco. Gli obiettivi dichiarati dell’iniziativa? Il supporto a famiglie in difficoltà per spese legate alla casa (30% delle somme raccolte); la riqualificazione di immobili di proprietà privata e pubblica da destinare a famiglie e individui con difficoltà di accesso a soluzioni abitative a prezzo di mercato (50% delle risorse); e, infine, l’erogazione di garanzie per i privati che intendono mettere a disposizione i propri appartamenti a prezzi calmierati (20%).
LA STORIA DI GIOVANNA, OPERAIA DI VARESE
Giovanna (nome di fantasia), sessantunenne, vedova, tre figli che vivono fuori casa e con i quali ha un buon rapporto, abita sola in un alloggio popolare al terzo piano senza ascensore, alla periferia di Varese. Lavorava come operaia part time, ma da più di un anno è in malattia per l’insorgere di una patologia rara che le ha comportato problemi ai reni, difficoltà di deambulazione e il 100% d’invalida. A giugno si è dimessa dal lavoro; a luglio ha iniziato a percepire la pensione di invalidità. A causa della malattia, negli ultimi mesi ha speso molto in visite private e farmaci, non riuscendo più a pagare l’affitto e maturando di conseguenza una morosità importante. Ha chiesto all’Aler il cambio alloggio per superare gli inconvenienti generati da alcune barriere architettoniche, ma per ottenerlo è stata costretta a pagare subito buona parte della morosità. Ha bisogno, dunque, di essere aiutata a versare un congruo importo. E il Fondo Schuster è stato al suo fianco, contribuendo con 3.800 euro.
LA RIFLESSIONE DELL’ARCIVESCOVO
«I risultati conseguiti e le risorse raccolte e impiegate sono significative, per quanto simboliche. Quello che però ci delude è che i proprietari di case non danno segnali di un cambio di mentalità, anche se cristiani», riflette l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. «Molti proprietari di case non sono disponibili ad affittare le loro case a prezzi accessibili per famiglie che desiderano stabilirsi nelle nostre città. Il Fondo Schuster non ha pretese né presunzione, ma vorrebbe insistere per un cambio di mentalità: le case non servono per fare soldi, ma per essere case, cioè ospitare famiglie».
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