IL PERSONAGGIO
Giovanna, una vita per Anmig
Dopo quasi trent'anni la segretaria dell'associazione lascia
Dopo trent'anni, Giovanna Pavese, con non poca nostalgia, si appresta a terminare quello che per lei non è stato un semplice lavoro, ma un'avventura che difficilmente dimenticherà: segretaria della sede di Varese dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, sabato 6 dicembre lascia il ruolo ricoperto dal lontano 1985. Alla cerimonia in suo onore erano presenti il Presidente dell'associazione Fiorenzo Croci, il Vicepresidente Alberto Vaghi, Oscar Taufer e la giornalista Federica Lucchini.
Dopo aver ricevuto in dono un mazzo di fiori e un ciondolo d'oro - raffigurante il vecchio logo dell'Anmig - Giovanna Pavese, dopo il brindisi, ha raccontato alcuni degli aneddoti a lei più cari: "Una volta, una signora mi portò un regalo, un pacchetto con delle uova dentro. Arrivata a casa, scartandolo, trovai diecimila lire nascoste sotto. Tutto questo senza dirmi niente. Non dimentico poi tutte le persone che ho conosciuto negli anni: venivano qui sempre vestite da festa. A dimostrazione di quanto fosse importante per loro il nostro lavoro di aiuto".
Anmig, nata nel 1917, aveva cinque sedi in provincia: Gallarate, Busto Arsizio, Saronno, Luino e Varese. Quest'ultima è l'unica rimasta. La sede, in piazza dei Bersaglieri 3, costruita negli anni '40 è rimasta all'associazione fino al 2000, quando il comune ha ristrutturato e riacquistato lo stabile lasciando dei locali per gli uffici della sede varesina. La fondazione ad oggi, è allargata a figli, nipoti e pronipoti dei mutilati delle due guerre mondiali, per mantenere così vivo il ricordo del loro sarificio.
"Se l'attività principale nel passato era quella di dare assistenza, protezione e solidarietà ai mutilati e agli invalidi di guerra, oggi l'associazione è diventata più di stampo culturale: vogliamo ricordare il comune sacrificio e la dedizione alla Patria e tutelare gli interessi morali e materiali dei soci e delle loro famiglie" - così Fiorenzo Croci.
"Voglio ringraziare Giovanna a nome di tutta l'associazione e di tutti i soci - Così Alberto Vaghi, vicepresidente, partigiano e figura attiva della vita politica varesina negli anni '70 e '80. - Animig ha fatto tanto per il riconoscimento delle pensioni di invalidità e si è inoltre battuta per avere delle leggi adeguate".
Dello stesso avviso Federica Lucchini: "L'associazione, soprattutto dopo la guerra, ha aiutato chi aveva anche delle semplici difficoltà ad accedere agli uffici pubblici per le pratiche. Venire qui per loro era sinonimo di garanzia. E in molti, senza sapere della loro invalidità, dopo la guerra morivano".
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