Gli ombrelli varesini della Ferrari
Realizzati dal Gandini Activ Group, si usano solo sulla "pit lane" Non sono in vendita ma vengono donati a ospiti e sponsor della scuderia

È made in Varese l'ombrello che accompagna Fernando Alonso e Felipe Massa (e l'anno prossimo Kimi Raikkonen) sulla pit-lane dei Gran premi di Formula 1. L'elegante modello sul quale, ovviamente, domina il rosso Ferrari (foto red a destra), è in buona parte realizzato dal Gandini Activ Group, l'azienda varesina famosa per essere licenziataria ufficiale del Giro d'Italia di ciclismo per cui crea decine e decine di accessori legati alla corsa rosa.
Dalle bici il mercato si è allargato ai motori, in cui l'impresa creata daMaurizio Gandini è sbarcata nei due principali campionati a livello mondiale: prima la MotoGp e poi la Formula 1. In entrambi si è riusciti ad essere in pole position nella fornitura degli ombrelli del pre-gara.
Ma che cos'ha di speciale l'ombrello varesino? Come tutte le invenzioni geniali, l'idea è molto semplice ma nessuno ci aveva pensato prima: «Avevo notato - spiega Gandini - che quando si inquadravano gli ombrelli da sotto, l'immagine trasmetteva il marchio della casa motociclistica o automobilistica al contrario. Così, riprendendo lo stile degli ombrelli foderati della Belle Epoque, abbiamo pensato di foderare la parte interna dell'accessorio in modo tale che da ogni angolo si potesse trasmettere il brand nel verso giusto».
L'invenzione è piaciuta subito a Yamaha e Ducati che hanno "ingaggiato" Gandini, il... Valentino Rossi dell'oggettistica e del merchandising.
Poi è arrivato anche il colpaccio della Ferrari: «Ogni anno - dice Gandini - stampiamo circa 300 esemplari. L'ombrello ferrarista si usa solamente sulla pit lane: non è in vendita ma viene regalato agli ospiti e agli sponsor della Scuderia più famosa al mondo».
Un matrimonio che andrà avanti anche l'anno prossimo, visto che in questi giorni la squadra guidata da Luca Cordero di Montezemolo ha rinnovato l'accordo con l'azienda varesina.
«Noi - dice ancora Gandini - stampiamo il tessuto e lo facciamo assemblare. Per il resto ci affidiamo a due artigiani della zona. Il completamento avviene a Maranello, dove aggiungono il manico e il colore, la cui mescola, per ovvie ragioni, è tenuta segreta. Il giro d'affari è limitato a poche centinaia di pezzi l'anno, ma la soddisfazione di essere in Formula 1, oltre che in MotoGp e al Giro d'Italia, non ha eguali». Certo, generalmente quando appare l'ombrello sulla pit lane l'occhio del telespettatore cade soprattutto sul pilota o sulla modella che viene ospitata là sotto. Poco importa: per qualche istante, con visibilità planetaria, viene anche inquadrato un prodotto made in Varese.
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