BUROCRAZIA
Grandinata, nuovi rimborsi a rischio: servono troppe carte
Non c’è tempo per reperire i documenti

Arriva la seconda tranche di rimborsi dei danni causati dalle grandinate del luglio 2023. Anzi, forse non arriva nulla perché c’è pochissimo tempo per presentare la domanda: la scadenza è il 4 novembre. Quasi impossibile compilare tutte le scartoffie e produrre la documentazione richiesta. Così, da Gerenzano a Cislago, a Uboldo e Origgio, ma anche nel Comasco, le famiglie che hanno subito danni da decine di migliaia di euro stanno rinunciando una dopo l’altra, scoraggiate dalla scarsa disponibilità di tecnici e dalle difficoltà incontrate. Peccato, perché stavolta – a differenza dei primi risarcimenti da 5mila euro - si potrebbe arrivare a ottenere l’80% dei danni subiti. Un fatto è certo: questa corsa contro il tempo, solo un mese a disposizione da quando è stato pubblicato l’avviso, porterà a una minore quantità di rimborsi.
Senza tecnici
Oltre alla documentazione già allegata alle precedenti domande (fatture, quietanze, foto prima e dopo la riparazione delle abitazioni, eventuali preventivi per i lavori ancora da eseguire, quietanza dell’indennizzo assicurativo, perizia della compagnia assicurativa), dev’essere prodotta una perizia asseverata redatta da un tecnico abilitato. Ma perché geometri e ingegneri rispondono picche a chi vuole assegnare l’incarico di seguire le pratiche? Rivolgendo la domanda a chi è del mestiere, che preferisce però restare nell’anonimato, le ragioni sono presto chiare: c’è chi teme di non essere pagato a fronte di rimborsi in dubbio o irrisori; c’è chi non se la sente di dedicare troppo tempo a questi lavori, decisamente impegnativi sotto ogni profilo; c’è poi chi non vuole assumersi responsabilità, evitandosi grane nel caso di errori e difformità. In ogni caso, non è troppo complicato produrre la documentazione richiesta, ma non in così poco tempo.
Troppi danneggiati
Andando ancora di più sul concreto, prendendo come esempio il Comune più colpito, Gerenzano, sono ben 400 i cittadini che potenzialmente possono presentare la seconda richiesta di rimborso: ci vorrebbero decine, se non qualche centinaio di tecnici per svolgere queste procedure, assolutamente introvabili sul territorio. Come se non bastasse, il Comune non ha il personale per visionare e garantire su tutte le pratiche, che secondo la normativa devono passare il vaglio dell’Ufficio Tecnico. Dunque, a conti fatti, quanti potranno percepire i rimborsi regionali? Gli ostacoli sono troppi ed è per questo che molti si sono accontentati del parziale rimborso assicurativo (chi l’ha ottenuto).
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