LA MOSTRA
Hodler e Franzoni accompagnano tra laghi e montagne
Fino al 10 agosto al Masi di Lugano va in scena il sodalizio tra i due artisti

Simili ma non uguali le visioni dei paesaggi lacustri e montani dipinti da Ferdinand Hodler e Filippo Franzoni, tanto da accomunare i due artisti in un pluridecennale rapporto di amicizia. Il calibrato percorso espositivo Ferdinand Hodler- Filippo Franzoni. Un sodalizio artistico a cura di Cristina Sonderegger al MASI a Lugano, tende a definire la centralità creativa dei due pittori. Se Ferdinand Hodler è considerato tra i massimi esponenti del simbolismo a livello internazionale, Filippo Franzoni risulta a tutt’oggi poco conosciuto oltre i confini della Svizzera italiana. Distinti i percorsi formativi: Franzoni compie gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano avvicinandosi in quegli anni alla scapigliatura per poi approdare alla colonia del Monte Verità di Ascona, mentre Hodler, trascorso un breve periodo presso un vedutista, si formerà a Ginevra seguendo i dettami della pittura di paesaggio ginevrino. Sarà nell’ultimo decennio dell’Ottocento che le vite dei due artisti si incroceranno in occasione di esposizioni ma anche come giurati in concorsi di pittura. Eseguite nell’arco di quattro decenni le oltre 80 opere in mostra definiscono le affinità e le diversità di Hodler e Franzoni in un susseguirsi di visioni che comprendono principalmente scorci del Lago Maggiore, del Lago di Lemano, delle Alpi svizzere e alcuni paesaggi nei dintorni di Locarno, affidando a tali esecuzioni non solo una componente descrittiva, ma a tratti anche simbolica e spirituale che porterà Hodler a tendenze monumentali di matrice simbolista e Franzoni ad approfondire temi di natura mitologica con sfumature cupe.
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