IL CASO
I cedri della discordia
Piante secolari di Villa Augusta danneggiarono un'abitazione e un parco confinanti: chiesti i danni al Comune

Che notte quella notte. Raffiche di vento a 90 chilometri l’ora, pioggia battente, anzi grandine. Era il 13 luglio 2011, ne fecero le spese una cinquantina di piante in città, tra cui tre cedri dell’Himalaya che svettano nel parco di Villa Augusta, a Giubiano. Sradicati. E due andarono ad abbattersi su una proprietà privata - villa con ampio a giardino tra via Gradisca e via Cadore - confinante sul lato posteriore.
Cadendo, i due cedri colpirono (quasi effetto domino) un albero secolare del vicino giardino privato, danneggiandolo e costringendo il proprietario ad abbatterlo.
Ebbene, la questione ora pende davanti al giudice civile del Tribunale di Varese. Già perché i proprietari dell’immobile e del relativo parco hanno chiesto al Comune - padrone di Villa Augusta - il risarcimento dei danni.
La causa si è aperta da quasi un anno; nell’ultima udienza, è stata disposta, dal giudice, una perizia d’ufficio per valutare le opere di ripristino eseguite dai privati e quindi la congruità dei relativi costi. In altre parole: il consulente nominato dal Tribunale, Sandro Paoli, di Nebbiuno, dovrà quantificare i danni causati all’epoca dalla caduta dei due cedri, alti 35 metri. Il caso è stato esaminato dalla giunta comunale, guidata dal sindaco Attilio Fontana; l’assessore Carlo Piatti, che ha la delega agli affari legali, ha infatti proposto di nominare un consulente (del Comune) che partecipi alla perizia. E’ stato deciso di affidare così l’incarico all’interno della struttura comunale, al dottore forestale Piero Cardani, capo attività del Verde pubblico che già seguì, nel 2011, la questione degli alberi messi ko dalla tempesta. Nella vertenza, Palazzo Estense è rappresentato dall’avvocato Mara Sosio.
Pare che si sia arrivati davanti al giudice perché la compagnia assicurativa che copre i danni provocati da beni (nello specifico le piante) del Comune abbia ritenuto di non dover liquidare la somma chiesta dal privato.
L’ammontare della causa è intorno ai 40mila euro, come si legge nella delibera assunta martedì 20 maggio dalla giunta.
Dunque, la notte del 13 luglio 2011 fu un flagello.
Le tre precipitate a Villa Augusta fanno parte infatti di un lungo elenco di piante devastate dalla tempesta. Da Nord a Sud, da via Monte Bernasco a viale Aguggiari, il vento e la grandine - eccezionali - fecero una cinquantina di "vittime" tra gli alberi di parchi pubblici e giardini privati. Per intenderci: i nubifragi del 2008 e del 2009, che già furono impegnativi, non ebbero conseguenze così gravi. Tra l’altro, l’assessorato alla Tutela ambientale, dopo la tempesta dell’estate 2011, ha deciso di eliminare altri alberi secolari ai margini del parco di Villa Augusta che rischiavano di fare la stessa fine di quelli spezzati nella notte del 13 luglio.
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