FUTURO INCERTO
Benzina: duello Italia-Svizzera
Timore per la riapertura delle frontiere: niente più clienti per i distributori del Varesotto

Nei distributori dell’alto Varesotto il prezzo della benzina varia da 1,62 a 1,66 euro al litro, per non parlare del «servito», per il quale i costi lievitano ulteriormente. In Canton Ticino, invece, sempre nei pressi della fascia di confine con l’Italia, si è attorno a 1,40 - 1,45 euro al litro.
Dati alla mano, secondo Massimo Sassi, storico associato di Faib Varese, Federazione autonoma italiana benzinai, sigla legata a Confesercenti Varese, ci sarebbero tutti i presupposti per riattivare la Carta sconto benzina, che è stata congelata dal 1 marzo scorso.
«Sono amareggiato - afferma Sassi, da trentaquattro anni nel mestiere, oggi gestore della stazione di largo IV Novembre a Varese e uno degli ispiratori della Carta sconto lombarda - perché io che ho il prezzo più basso a Varese sono a 1,619 euro al litro, mentre mi sono arrivate foto dal Canton Ticino di prezzi anche appena sopra 1,400 euro al litro».
Insomma, un bel differenziale, pari a 8,80 euro per un pieno di 40 litri.
«Come minimo - afferma ancora l’imprenditore - ci sarebbe il margine per ripristinare lo sconto a 16 centesimi, anche se potrebbe essere di più. Si deve fare al più presto».
Il motivo?
«Oggi le frontiere sono ancora parzialmente chiuse e quindi buona parte delle persone continua a fare il pieno in Italia perché è obbligata. Ma non appena riapriranno, temo che tutti si fionderanno in Svizzera e poi, per riabituarli alla Carta sconto, sempre che venga ripristinata, ci vorrà del tempo».
Oggi, infatti, se entrare in Canton Ticino per il pieno non crea problemi, al ritorno in Italia può essere chiesto un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti anche se, semplicemente, si è entrati a Stabio, si è rimasti cinque minuti alla stazione di servizio, per poi tornare a Gaggiolo.
Un paradosso? Sì. Ma così è l’attuale normativa.
Al contrario, col «liberi tutti» verosimilmente in arrivo nelle prossime settimane, ora che si metta in moto di nuovo la macchina della Carta sconto, il rischio è che si andranno a perdere un sacco di soldi:
«Per noi gestori - tuona ancora Sassi - ci sarà una diminuzione di clienti, ma anche per lo Stato, che avrà meno entrate con le tasse legate al pieno di benzina».
Insomma, verrà meno il meccanismo che permetteva all’agevolazione legata alla fascia di confine di tenersi in piedi nell’ultimo ventennio. Ci sono spiragli per un intervento?
«Ci hanno tolto - afferma ancora l’associato Faib - il Pos e il router necessari per calcolare la Carta sconto e si vocifera dell’arrivo di un’applicazione per telefonino».
La speranza, se fosse così, è che l’eventuale nuovo sistema informatico possa funzionare bene, come quando la Regione ha dato in mano a Poste italiane la piattaforma per la prenotazione delle vaccinazioni e non come durante la gestione di Aria, quando si verificarono numerosi problemi.
Nel frattempo Confesercenti si è già mossa con la Regione Lombardia per capire e spronare l’eventuale ripristino della Carta sconto benzina ma, come dice il direttore varesino Rosita De Fino : «stiamo provando a capire, ma danno risposte non chiare».
«Questo - conclude Sassi - è preoccupante, perché mi spiacerebbe davvero aver perso i risultati che avevamo portato a casa con grandi difficoltà oltre vent’anni fa».
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