LA RICORRENZA
I quarant’anni di Antenna 3
Il 3 novembre 1977 la prima trasmissione dallo Studio Uno di Legnano. Grande festa e mostra, doppio evento a Milano

Antenna 3 festeggia i suoi primi 40 anni. La sera del 3 novembre 1977 venne inaugurata una delle prime emittenti private d’Italia. In via Per Busto a Legnano alle 20.30 nello Studio Uno 1300 persone videro il ritorno sul ring, dopo anni di assenza, di Sandro Mazzinghi, pugile ex campione del mondo dei pesi medi junior. C’erano Enzo Tortora e Renzo Villa: avevano creato uno studio che «grande come uno stadio» con le prime telecamere a colori, ognuna delle quali costava 100 milioni di lire.
Villa e Tortora non sono più tra noi ma la storia di Antenna 3 continua grazie alla moglie e alla figlia di Renzo, Wally e Roberta, e a tutti gli artisti e collaboratori che hanno costituito la grande famiglia dell’emittente tv. Ieri sera nell’attuale sede di Antenna 3 Lombardia a Milano c’è stata la festa del quarantesimo, mentre lunedì 6 al primo piano di Palazzo Lombardia sarà inaugurata la grande mostra “Ti ricordi quella sera?” con incontri e presentazioni.
I preparativi per le celebrazioni sono iniziati oltre un anno fa e li coordina l’assocazione “Amici di Renzo Villa” guidata da Wally Giambelli Villa che racconta: «Abbiamo voluto festeggiare il quarantesimo in grande e, dalla nostra parte, ci sono state anche circostanze fortunate come l’incontro con il presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo che, vedendo la mostra lo scorso anno a Busto Arsizio, si è impegnato affinché arrivasse a Palazzo Pirelli».
Renzo sarebbe contento? «Ne sarebbe entusiasta e felice. Certo, ci fosse lui avremmo fatto tutto un altro genere di celebrazioni. Ripenso alla festa dei 30 anni nello Studio Uno che è stata un vero e proprio spettacolo. Ora noi abbiamo il privilegio ma anche l’onere di mantenere viva la memoria raccontando la storia di Antenna 3 che, ricordo a tutti, non è morta tanto che festeggeremo “in famiglia” negli studi milanesi e ci sarà l’attuale proprietario, Sandro Parenzo. L’Antenna è viva e si modificata adeguandosi a tempi e circostanze».
In questi giorni Villa, con un gruppo di “Amici di Renzo Villa”, ha allestito la mostra e ha avuto i primi riscontri: «La reazione delle persone è sempre la stessa: c’è come pretesto il ricordo di Antenna 3, ma ognuno ha portato un ricordo personale di quel periodo. Antenna 3 stimola i ricordi e questo non può che rendere omaggio a Renzo che è stato capace come nessuno prima di entrare nella case delle persone. Aveva una marcia in più».
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