L’ESPERTO
I “topi” ci derubano così
Il furto parte dal trucco della carta. Stefano Collini svela le tecniche utilizzate dai ladri d’appartamento

«Il problema è enorme. Ogni giorno i ladri se ne inventano una nuova per entrare nelle proprietà private e noi facciamo fatica a rincorrerne fantasia e abilità».
Se lo dice Stefano Collini, cioè un tecnico che quotidianamente riceve le chiamate dei cittadini che devono cambiare serrature violate, sostituire quelle danneggiate, mettere al sicuro i propri valori e potenziare le misure antieffrazione, vuol dire che è vero.
Non che ci sia bisogno di conferme in una città che è puntellata ogni giorno di casi in cui ville e appartamenti vengono messi sottosopra per collezionare un bottino, ancor più sotto Natale. Ma qualche consiglio è utile, a partire dalle caratteristiche dell’ultimo sistema escogitato per aggirare i sistemi di protezione più moderni.
«La moda è piazzare un pezzetto di carta nella serratura blindata», spiega Collini, che porta un cognome che da anni significa serramenti e casseforti.
«In questo modo il proprietario spinge la carta con la chiave, il meccanismo si blocca e l’interessato crede di avere a che fare con un guasto. Magari è sabato, addirittura domenica, trovare un tecnico che provveda a riparare è difficile, ci si limita a dare un giro al chiavistello nella serratura non blindata e poi ci si penserà. Peccato che chi ha creato il danno non aspetti altro che veder uscire il padrone di casa per agire con maggiore facilità».
Lo dice con consapevolezza, perché di casi ne ha visti parecchi.
«Davvero tanti - ribadisce - perché io faccio tre o quattro uscite al giorno per intervenire dopo i furti, quindi so cosa succede. Ma ovviamente sono solo uno dei tanti che fa questo lavoro, quindi i numeri vanno moltiplicati».
Stefano Collini viene spesso chiamato come specialista anche gli incontri dedicati al Controllo di Vicinato nel territorio, gruppi di persone che si mettono in chat pronti a segnalare quello che non funziona e che ricevono proprio da lui una serie di rudimenti anche dal punto di vista tecnico.
Dato per inteso che molti furti in casa avvengono approfittando di qualche distrazione, come un punto d’ingresso lasciato socchiuso, è chiaro che spesso i cittadini devono fare i conti con bande di professionisti che non si limitano a scassinare le vecchie serrature, ma che sanno anche come prendere di mira i sistemi di sicurezza più sofisticati.
«Di solito ormai si mettono porte e finestre blindate», spiega Stefano.
«Solo nei casi in cui le sbarre sono sottili si può provare a forzarle con un tronchese, in realtà quasi sempre i malviventi specializzati in questi colpi si avvalgono di un flessibile».
Certo per farne saltare la tenuta ci vuole tempo e tenacia, ma di chiusure inscalfibili purtroppo non ne esistono.
«Il punto - precisa - è che troppe volte sono i cittadini a prendere con leggerezza il pericolo, a blindare solo una serratura su due, a lasciare incustodite le chiavi senza accorgersi che qualcuno le possa duplicare».
Quest’ultima è una trappola in cui molti cadono, più spesso di quanto si possa immaginare.
«Quella delle chiavi non riproducibili è una questione cruciale, visto che si tratta di una giungla indecifrabile in cui molte case produttrici vendono questo valore aggiunto mentre in realtà non si tratta di chiusure certificate e chiunque, se entra nella disponibilità delle chiavi, può farne una copia senza particolari procedure».
Il dato che Collini segnala è che «l’esplosione delle incursioni nelle abitazioni va di pari passo con una criminalità più vasta e quindi meno preparata, che però sfrutta proprio le nostre leggerezze. Ci sono le bande di professionisti ma ci sono anche molti balordi che comunque riescono purtroppo a lasciare il segno».
Collini offre poi una spiegazione per i furti che si ripetono in certi palazzi.
«In vari condomini la tipologia di serratura è identica dal primo all’ultimo piano, cambiano solo le chiavi. Così, se qualcuno trova il modo per forzarne una, sa come fare anche con le altre. Sono quindi frequenti i ritorni sul luogo del primo colpo, proprio per questo motivo».
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