RIQUALIFICAZIONE
Il Centro Gulliver cambia volto
L’inaugurazione fissata per sabato 24 maggio

La sede principale del Centro Gulliver, ovvero l’edificio di via Albani, la cui costruzione risale al 1930, è stato in questi mesi oggetto di un intervento di efficientamento energetico approvato dalla Soprintendenza alle Belle Arti.
L’inaugurazione si svolgerà sabato 24 maggio a partire dalle 10.30 e sarà aperta a tutta la cittadinanza.
I LAVORI
Grazie alle opportunità del Superbonus 110 si è permesso al Gulliver di realizzare alcuni interventi di riqualificazione energetica. La definizione dei lavori risale al dicembre 2023. Le opere hanno permesso di arrivare alla classe energetica B, partendo dalla classe D.
GLI OBBIETTIVI MORALI
È impossibile separare l’edificio dai servizi di cura che vi si svolgono all’interno.
«Quest’anno stiamo investendo nella bellezza, nella consapevolezza che un ambiente confortevole sia fondamentale per ricostruire sé stessi - afferma Emilio Curtò, presidente del Centro Gulliver - Per l’appunto, siamo convinti che la bellezza sia un valido strumento terapeutico come lo sport e come l’agricoltura. “Bellezza” intesa non solo in senso estetico, ma anche funzionale. Pensiamo alla sala mensa, che diventerà sala del convivio, mettendo al centro l’importanza della condivisione e dello stare insieme. Anche l’efficientamento energetico si inserisce in questo concetto. Ma soprattutto Bellezza in senso morale, che si traduce nei valori di giustizia, eguaglianza, rispetto dell’altro e della diversità, ascolto, tutela dell’ambiente, sostenibilità, valori che noi del Gulliver cerchiamo di mettere in pratica quotidianamente per la cura dei nostri pazienti».
LA STORIA DELL’EDIFICIO
L’edificio di via Albani, prima di diventare sede del Centro Gulliver, è stato un collegio e una scuola. Nel corso degli anni ha mantenuto una vocazione sociale. Quello che si è appena concluso è probabilmente il secondo grande intervento di restauro effettuato sulla struttura che negli anni ‘90 stava andando a pezzi.
Dell’ex collegio Padre Beccaro si trova traccia nel libro “Le case alla deriva” con testi di Luciano Gallina. A pagina 15, l’autore ricorda che l’edificio ospitava i Piccoli di Padre Beccaro. Ovvero, stando alle testimonianze, bambini e ragazzi i cui genitori, provenienti da varie regioni d’Italia, lavoravano e risiedevano prevalentemente nella Svizzera interna. A quanto risulta, infatti, nel dopoguerra, capitava che i genitori emigrassero in coppia in Svizzera senza condurre con sé i figli per rendersi più liberi di accettare turni di lavoro impegnativi oppure perché - nel caso di determinate categorie di contratti e di talune tipologie di lavoratori - non erano consentiti ricongiungimenti. Successivamente il Collegio divenne una scuola media statale. L’edificio, nella pubblicazione sopracitata, viene descritto da Luciano Gallina “Non di particolare pregio architettonico da salvaguardare” e senza “eleganze di strutture e decori da tutelare”. Su tale edificio, comunque, è stato poi posto il vincolo di tutela storica.
L’ex Casa Padre Beccaro di via Albani a Varese, acquistata nel 1992 dalla Fondazione Eurojersey, nel 1994 diventa la sede legale del Centro Gulliver, scongiurando il pericolo che fosse raso al suolo per lasciar spazio a centri commerciali o abitazioni.
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