L’INDAGINE
«Il coltello era di uno dei carabinieri»
Giovane ferito e due militari accusati di tentato omicidio. I retroscena. Martedì 9 luglio interrogatorio davanti al giudice di Varese
Il coltello utilizzato per ferire in modo quasi mortale un giovane extracomunitario era «di uno dei due carabinieri» fermati con l’accusa di tentato omicidio. È quanto si apprende dal legale di uno dei due militari fermati per tentato omicidio, fatto avvenuto nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio a Castiglione Olona. I due carabinieri sono un brigadiere e un appuntato, uno in forza alla compagnia di Luino e l’altro alla stazione di Malnate.
Il fatto è avvenuto nei boschi di via Rosselli a Castiglione, boschi teatro di spaccio. I due militari non erano in mimetica quando hanno agito e non sono stati arrestati in flagranza di reato. Il fermo è scattato circa 15 ore dopo che il giovane ferito era stato trovato da alcuni passanti con conseguente chiamata al 112. È ancora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Circolo di Varese.
Entrambi i carabinieri, subito sospesi dall’Arma, erano liberi dal servizio e senza nessun ordine che giustificasse la loro presenza nei boschi della droga di Castiglione. «Il mio assistito - spiega l’avvocato Fabio Fiore, che difende il militare in forza a Malnate - mi ha solo detto di essere intervenuto per difendere il collega quando è iniziata la colluttazione. Sul perché i due militari fossero lì è una nebulosa che non potrà essere dipanata prima dell’interrogatorio di convalida». L’interrogatorio è previsto oggi, martedì 9 luglio, davanti al Gip di Varese Marcello Buffa.
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