LA RIFLESSIONE
Quando le persone non si girano dall’altra parte
L’aggressione con l’acido a Verbania e la reazione provvidenziale della gente: un raggio di sole tra le nuvole dell’indifferenza

Il peggio è stato evitato perché le persone non si sono girate dall’altra parte. L’aggressione di sabato scorso alla parrucchiera di Verbania, premeditata e terribile, non ha raggiunto il fine ultimo, folle e gravissimo del sessantenne poi arrestato perché la donna non è stata lasciata sola. Perché una cliente ha prontamente dato l’allarme. Perché chi c’era nel bar accanto si è precipitato a soccorrerla e a bloccare l’uomo.
LE BOTTIGLIE E IL RASOIO
Aveva con sé due bottiglie di acido muriatico il sessantenne ora in carcere a Verbania. Aveva un rasoio con cui ha ferito l’ex compagna. Voleva sfregiarla, accecarla, devastarla, imprimerle sul volto i segni del suo odio per la relazione interrotta. Follia agghiacciante. Un progetto tremendo mandato all’aria da persone che hanno reagito subito, con coraggio e altruismo.
LO SPIRAGLIO DI SPERANZA
In un mondo che corre, che si perde nel tunnel dell’indifferenza, che si accomoda nel motto del “farsi i cavoli propri” inteso nella sua accezione peggiore e più egoistica, gesti come quelli di sabato aprono uno spiraglio di speranza. Ah, di quante reazioni di questo tipo ci sarebbe bisogno per ritrovare la retta via della solidarietà, del senso di responsabilità, dell’istinto di intervenire in certe situazioni perché è giusto farlo. Le persone violente, irrispettose e prevaricanti si fanno spesso forza del fatto che la maggioranza preferisce sorvolare che rischiare, restare ferma anziché intervenire, quando accadono situazioni di questo tipo. La paura prevale spesso. Ma non sempre, per fortuna. Come i fatti di Verbania dimostrano. Un raggio di sole tra le nuvole dell’indifferenza.
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