OLTRE LA GUERRA
Il futuro di Kiev passa da Busto Arsizio
Alla conferenza di Roma sulla ricostruzione l’ex “bimbo di Chernobyl” Dmytro Polianskyi

C’era anche un pezzo di Varesotto nella quarta Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina, tenutasi a Roma nei giorni scorsi. Fra i moderatori degli incontri rivolti agli investitori ha presenziato anche Dmytro Polіanskyi, oggi Senior Recovery Lead del Boc (Business Ombudsman Council) dell’Ucraina, un tempo solo un bambino in cerca di sollievo dal clima sconvolto di Chernobyl. E proprio in provincia di Varese, tra Ferno e Busto Arsizio, Dmytro trovò 30 anni fa non solo un rifugio festivo, ma anche una rete di affetti destinata a durare fino a oggi.
«Incoraggiamo le imprese italiane a considerare l’Ucraina non solo come destinataria di aiuti, ma come un partner strategico per investimenti, cooperazione e crescita a lungo termine, specialmente nel contesto del percorso di integrazione dell’Ucraina nell’UE» chiarisce Polianskyi a nome del Boc. Non tanto una richiesta di solidarietà, quanto un invito a cogliere un’opportunità concreta: «Chi investe adesso, chi arriva per primo, sarà poi chi ci guadagnerà di più», fa notare Polianskyi, guardando a quel momento in cui ci sarà da misurarsi con le macerie lasciate dal conflitto con la Russia.
LA PRIMA VOLTA NEL 1995
Nato proprio nel 1986, anno del disastro di Chernobyl, Dmytro arriva in Italia per la prima volta nel 1995, quando viene ospitato per le feste di Natale dalla famiglia Ramon di Ferno, nell’ambito di un progetto di accoglienza per i piccoli ucraini. Ma dal 1998 in poi, sarà l’associazione Aubam Odv di Busto Arsizio a dare continuità a quei soggiorni festivi, moltiplicando le occasioni di visita da parte dei “bambini di Chernobyl”: alle due settimane di dicembre si aggiungerà la possibilità di trascorrere anche due mesi in Italia durante l’estate, secondo una prassi che per Dmytro si ripeterà ogni anno per circa un decennio. Guidata ancor oggi dal vulcanico Antonio Tosi, Aubam è nota per la gestione della colonia bustese “Il sorriso dei bimbi” ad Alassio, ma ancor più ragguardevole è che abbia saputo costruire, col supporto delle istituzioni locali, una rete stabile di famiglie ospitanti su tutto il territorio provinciale. Non è un caso che Dmytro continui a parlare col cuore in mano dei Ramon, che ai suoi occhi rimangono tuttora «la mia seconda famiglia»: «Matteo è mio papà, Silvana è la mia seconda mamma, e Marco e Simone i miei fratelli», dichiara senza mezzi termini. Se poi, da maggiorenne, Dmytro limitò la frequenza dei soggiorni in Italia, fu solo a causa dei sempre più intensi impegni accademici e lavorativi: dopo la laurea con lode in Giurisprudenza all’Università “Taras Shevchenko” di Kiev e un master alla MIM Business School, Polianskyi matura 16 anni di esperienza nel settore giuridico, lavorando con aziende nazionali e internazionali, dirigendo uno studio legale e occupandosi di relazioni istituzionali per Naftogaz, il colosso energetico ucraino. Prima di entrare nel Boc – organismo consultivo indipendente presso il Consiglio dei Ministri ucraino – è stato consulente del Ministero dell’Economia, contribuendo a riforme chiave sulla corporate governance e alla stesura del Recovery Plan nazionale. «Una vera impresa»: così Dmytro descrive il viaggio verso Roma della scorsa settimana, forse ripensando con nostalgia alla tranquillità dei trasferimenti organizzati da Aubam quando era bambino.
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