TRIBUNALE
Battarino a Varese: «Una scelta di cuore»
Dopo sei anni a Roma ha firmato il decreto per la funzione di gip

È rientrato in treno da Roma mercoledì sera. Ieri mattina, si è presentato in Tribunale e alle 11 ha firmato «il decreto di immissione nelle funzioni».
Giuseppe Battarino è tornato. E ricomincia da dove aveva lasciato: giudice per le indagini preliminari (gip). «Una scelta di cuore» ha confidato ai colleghi che l’hanno accolto, così come tutto il personale del palazzo di giustizia e anche gli avvocati, con entusiasmo e affetto professionale.
A breve, dunque (il tempo di calendarizzare le udienze), tornerà ad indossare la toga nella sua Varese. Negli ultimi sei anni, infatti, il magistrato di lungo corso ha collaborato, su incarico del Csm, con la Commissione parlamentare sulle ecomafie, istruendo 14 inchieste sotto il governo Conte e cinque con l’attuale di Draghi.
Casi scottanti e delicati: bonifiche di siti industriali contaminati, traffici transfrontalieri di rifiuti e da ultimo, con la pandemia, i contraccolpi ambientali del Covid o meglio di mascherine e guanti non smaltibili o non correttamente smaltiti.
Avrebbe potuto restare a Roma. Ha deciso e chiesto di tornare in prima linea, cioè in Tribunale, ma non in una sede giudiziaria qualunque: «Voglio tornare a Varese». Una scelta, come detto, anzi come lui ha detto ieri, dettata dal cuore e anche da un senso di responsabilità: c’era bisogno di un magistrato in più alla sezione gip/gup, diretta in questi anni difficili dal giudice Anna Giorgetti. Battarino, arrivato ieri in piazza Cacciatori delle Alpi in completo blu con cravatta in bordeaux tenue (Marinella), ha trovato una sorpresa che gli ha fatto capire di essere davvero a casa: il personale ha collocato sulla porta del suo ufficio, ora al secondo piano, la targa che aveva sei anni fa. Non è routine.
La carriera in toga del magistrato varesino-luinese era iniziata nel 1992 in qualità di pretore di Luino. È proseguita a Varese per circa 20 anni, intervallata da quattro anni alla Procura di Busto e un anno e mezzo in Calabria.
Il 2015 era stato uno spartiacque per il giudice-scrittore: il Csm chiamò, ecco il prestigioso incarico di consulente della Commissione sui gravi reati ambientali. Adesso, il rientro nelle udienze, a quel codice di procedura penale al quale dà del tu.
Battarino è un personaggio noto sul territorio anche per la passione legata alla scrittura. Ha pubblicato romanzi, collane di racconti e saggi. Una domanda che gli è stata rivolta ieri da un legale nella piazza riguarda il calcio, sì il pallone: «Ti rivediamo in campo?». Battarino ha infatti sempre giocato, da terzino sinistro, indossando anche la maglia della nazionale magistrati. La copertina di un suo libro lo ritrae, a Luino, in una partita fra toghe. Per la cronaca: tifa Lazio. Ieri, il ritorno in Tribunale a Varese. Qualche udienza è cominciata con un paio di minuti di ritardo: i giudici hanno voluto prima salutare il collega Battarino.
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