RETROSPETTIVE DI SPORT
Il miracolo di Masnago: la stagione 1968 del Varese Calcio
Nella terza puntata della produzione originale della Prealpina, Marco Salami racconta gli anni d’oro del club biancorosso
Sfide, personaggi ed eventi sportivi possono segnare la vita delle persone, creando ricordi che rimarranno nella loro mente per sempre. La provincia di Varese vanta una serie di competizioni e avventure indimenticabili e, per celebrarle, La Prealpina accompagna i lettori nella storia dello sport varesino.
Dopo aver ripercorso due capitoli importanti, ovvero la grandezza del campione Gigi Riva e l’anniversario dello scudetto della stella del basket varesino, torna “Retrospettive di sport”, questa volta immergendosi negli anni d’oro del calcio della nostra città. Gol epici, vittorie scolpite nella memoria ed emozioni irripetibili hanno caratterizzato la stagione del Varese nel ’68, facendo sognare migliaia di tifosi. Intere generazioni rivivranno questi momenti con una squadra biancorossa in grado di battere i campioni d’Italia in carica, Inter, Milan e Juventus, nel suo periodo di massima forza ed evoluzione, il 1967-68.
Il primo capitolo ripercorso è la vittoria del Varese contro i nerazzurri. Settima in campionato e approdata in serie B, la squadra varesina viene rafforzata con l’arrivo di Armando Picchi e Mario Mereghetti, entrambi con un passato nell’Inter, che in quegli anni stava vincendo tutto. Ma i giganti sono battuti dallo stesso Picchi con una partita terminata 1-0. È la volta poi del successo contro il Milan, in quella che la Prealpina definisce la partita dell'anno. Fondamentali saranno Riccardo Sogliano e Pietro Anastasi, entrati da poco nella nostra storia, che segnano i gol decisivi. Infine una data storica: il 4 febbraio del 1968. A 100 giorni dalla vittoria sull’Inter, è il momento di giocare contro la Juventus. L’avversario è molto amato in Italia, ma prevalgono i biancorossi con un sonoro 5-0. Pietruzzo Anastasi è il protagonista e porta a casa ben tre gol contro quella squadra che l’aveva cresciuto con l’idolo John Charles e alla quale andrà a giocare pochi mesi dopo, diventando il simbolo della rivincita di chi lasciava il Meridione per andare a lavorare nelle fabbriche di Torino e del Nord Italia.
La città festeggia e chi ha assistito alla partita torna a casa incredulo per raccontarlo a parenti e amici. Non tutti avevano la televisione e gli smartphone ovviamente non esistevano, quindi l’ufficialità della notizia è trasmessa nero su bianco sulla Prealpina del lunedì. Che va a ruba.
Sono storie di difficoltà, sacrifici ed esaltazioni che vanno ripercorse perché fanno ormai parte della memoria di molti tifosi, i quali ora possono ricordare questi avvenimento proprio grazie alla Prealpina, testimone dell’epoca e ora proiettata su un futuro che non dimentica le origini e le radici ben affondate nel territorio varesino. Guarda avanti partendo dal suo passato che, raccontando le gesta sportive più importanti, ha scritto pagine indelebili di storia.
Puoi guardare la terza puntata di “Retrospettive di sport” su Youtube o direttamente da Prealpina.it cliccando sul video in testa a questo articolo.
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