SERIE A1
"Il nostro volley può tornare grande"
Donato Saltini, il re degli agenti del mercato femminile, analizza la situazione: Possiamo invertire la tendenza degli ultimi anni, ritornare ad acquisire qualità, tornare a dire la nostra in Europa e riempire i palazzetti"

«L'A1 italiana può diventare l'università
del volley. Puntando sulle giovani, anche straniere, che vogliono imparare. Qui
c'è organizzazione, ci sono allenatori super. Svezziamo talenti, da vendere
magari ai nuovi ricchi. Finché la congiuntura non
cambia».
Nel settembre del 2011, alla vigilia dei campionati Europei disputati in
Italia e in Serbia, Donato Saltini, pronunciò queste parole, di fatto
profetiche su quello che sarebbe stato il futuro prossimo del campionato
italiano allora appena toccato dalle prime partenze illustri di alcune
giocatrici verso i campionati stranieri.
A tre anni e mezzo di distanza, il re
degli agenti del mercato femminile, che con la sua Gold Sport, agenzia nata nei
primi anni '90, cura, tra le altre, gli interessi di Valentina
Diouf, Helena Havelkova, Lucia Bosetti e, recentemente anche
della sorella Caterina, torna a guardare lontano e lo fa esternando
alcune considerazioni nelle quali ipotizza la possibilità di un rilancio del
volley italiano in rosa.
Saltini, che tratta con i club di tutto il mondo i
contratti delle star che assiste, ha il polso della situazione e, rivolgendosi
ai dirigenti italiani, spiega che l'occasione di un rilancio del movimento è
concreta. «Di ritorno da un viaggio in Russia, dove ho trovato una situazione
economica deteriorata da un cambio del rublo a 76 contro i 40 di qualche mese fa
e il prezzo del petrolio dimezzato, (e sia Lukoil e che Gazprom sono sponsor di
club), credo di poter affermare che quello russo potrà tornare un mercato
fertile per portare in Italia giocatrici di qualità, in quanto favoriti dalla
congiuntura economica». «Analizzando il Brasile . aggiunge Saltini troviamo gli stessi problemi di
svalutazione del real con l'aggiunta del nuovo ranking a 5 punti, anzichè 0,
delle atlete straniere: possiamo vedere che già quest'anno il numero di
straniere è limitatissimo e le brasiliane emigranti sono aumentate». Dopo il
Brasile, l'agente si sofferma su un campionato particolarmente ricco come quello azero: «Non risente al momento di problemi valutari,- spiega - ma si è acuita la
pochezza del campionato che ha solo cinque squadre e la scarsa organizzazione
delle società». Guardando all'Oriente, come nuova
concorrenza, Saltini analizza che «La Cina è in parabola crescente grazie
alla breve durata del campionato (3 mesi) ma il numero di atlete straniere si è
fermato a 8 in 12 squadre. Mentre Corea e Giappone, con la limitazione ad una
sola straniera per club, non sono significativi».
La concorrenza forte allora
resta quella della Turchia: «Rimane attrattiva - ammette Saltini - ma
limitatamente a 3/4 club. In questo quadro più grigio nel panorama mondiale,
l'Italia si pone in una posizione di vantaggio considerando la solidità delle
società, quest'anno 11 su 12 hanno pagamenti regolari, la buona organizzazione,
la qualità dei tecnici, la competitività del campionato, la presenza di pubblico
e, non ultima la bellezza del nostro paese». Ed ecco quindi la prospettiva di
rilancio che Saltini spiega così: «Possiamo invertire la tendenza degli ultimi
anni, ritornare ad acquisire qualità, tornare a dire la nostra in Europa e
riempire i palazzetti. Tutto ciò a condizione che i nostri club investano in
conoscenza e scouting: dirigenti e allenatori devono tornare a girare il mondo
evitando così errori di scelta e ritrovando il piacere di scoprire un talento.
Abbiamo tante aziende propietarie o sponsor che possono investire di più nel
volley , a condizione che i dirigenti sappiano motivare l'aumento del budget.
Dopo il Mondiale italiano è un buon momento, possiamo crescere: carpe
diem».
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