CRESCE LA PREOCCUPAZIONE
Il Papa ha una polmonite bilaterale, «prega e riposa»
Condizioni cliniche che «continuano a presentare un quadro complesso». Prescritta «un’ulteriore terapia farmacologica»

Papa Francesco, ricoverato al Gemelli da venerdì scorso, soffre di una «polmonite bilaterale», e le sue condizioni cliniche «continuano a presentare un quadro complesso». È quanto è stato comunicato nella serata di martedì 18 febbraio dal direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, in base agli esami di laboratorio e alla radiografia del torace del Papa, delineando così uno scenario che non può non dirsi preoccupante.
L’ULTIMO BOLLETTINO
«L’infezione polimicrobica, insorta su un quadro di bronchiectasie e bronchite asmatiforme, e che ha richiesto l’utilizzo di terapia cortisonica antibiotica, rende il trattamento terapeutico più complesso», è stato spiegato ai giornalisti. «La tac torace di controllo alla quale il Santo Padre è stato sottoposto questo pomeriggio (martedì, ndr), prescritta dall’equipe sanitaria vaticana e da quella medica della Fondazione Policlinico “A. Gemell”, ha dimostrato l’insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un’ulteriore terapia farmacologica», si è aggiunto.
RIPOSO E PREGHIERA
Ciononostante papa Francesco «è di umore buono». In mattinata il Pontefice ha ricevuto l’eucarestia e, nel corso della giornata, ha alternato il riposo alla preghiera e alla lettura di testi. «Ringrazia per la vicinanza che sente in questo momento e chiede, con animo grato, che si continui a pregare per lui», ha fatto sapere Bruni.
DEGENZA LUNGA
La doccia fredda di queste informazioni serali sono arrivate dopo che era trascorsa in modo tranquillo la quarta notte di Francesco al Policlinico Gemelli, e dopo che per tutta la giornata si era rimasti in attesa di nuove informazioni mediche. Insomma, non si parla più solo di «infezione polimicrobica delle vie respiratorie», ma di una polmonite bilaterale, sicuramente allarmante per una persona di 88 anni e già gravata da una salute complicata. E si conferma quanto meno che la degenza del Papa al Gemelli non sarà breve. Per questo, intanto, sono stati cancellati tutti gli impegni, dall’udienza generale di mercoledì e fino a domenica, quando la messa per il Giubileo dei Diaconi sarà celebrata dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e organizzatore dell’Anno Santo, che il Pontefice ha anche delegato per le previste ordinazioni di nuovi Diaconi. Non si sa ancora se e in che modo Francesco terrà l’Angelus domenicale: la scorsa domenica il testo era stato scritto e poi diffuso.
NON SOLO RIPOSO
Il Papa comunque, definito sempre «di umore buono» da chi gli è accanto, oltre al «riposo assoluto» che gli è stato prescritto non trascura le sue consuetudini: lunedì sera, per esempio, verso l’ora della cena, non ha mancato di telefonare alla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, come fa quotidianamente da mesi per far sentire la sua vicinanza alla comunità cattolica presente nella Striscia. Continua inoltre a portare avanti i suoi compiti di governo della Chiesa, a volte anche spinosi. E sono i suoi segretari a fare la spola con la sua camera al decimo piano del Gemelli, con i documenti che deve consultare. Il Pontefice, nella giornata di martedì, oltre a inviare un messaggio alla Facoltà Teologica del Triveneto nel 20esimo anniversario di fondazione e nell’inaugurazione dell’Anno accademico, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Baie-Comeau, in Canada, presentata da monsignor Jean-Pierre Blais e ha nominato vescovo padre Pierre Charland, finora ministro provinciale dei Francescani del Canada.
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