IL PERSONAGGIO
Il "signore dei fulmini" è varesino
Dalla Nasa al Cristo di Maratea, l'invenzione di Mario De Bernardi ha fatto il giro del mondo e da 50 anni assicura un'efficace protezione
La sua protezione è stata adottata dalla Nasa ma anche, senza andar troppo lontano, dalla Cittadella di Scienze e della Natura del Campo dei Fiori. Da trent’anni ha inoltre permesso all’imponente statua del Cristo di Maratea di evitare danni prodotti dalla potenza dei fulmini.
Tutto merito della metodologia Antimpatto MDB, concepita nel 1947 e sviluppata nel corso degli anni dallo scienziato varesino Mario De Bernardi. Il successo del sistema prealpino ha spinto la cittadina della Basilicata a celebrare l’inventore invitandolo durante la cerimonia per i cinquant’anni della statua. Non solo: proprio in quel contesto è stato annunciato che l’Antimpatto MDB verrà utilizzato anche su tutto il territorio comunale. Obiettivo: fulminare i fulmini. Ed evitare che un temporale, come capita spesso, possa incenerire decine di elettrodomestici e arrecare danni alla salute. "In programma - spiega De Bernardi - c’è l’estensione e il potenziamento dell’impianto parafulmine che consentirà a tutto l’agglomerato urbano sottostante di beneficiare della sicurezza contro ogni pericolo atmosferico e terreste". De Bernardi, attraverso l’Accademia International Ingenieur Hochschule, fornirà consulenza ad altri ingegneri e architetti, dando lavoro a decine di persone per creare questa specie di "scudo-spaziale" anti-fulmine. Un marchingegno diverso da quello dei parafulmini "normali": "Quelli - tuona De Bernardi - sono degli attira-fulmini, non parano un bel niente". Le differenze? Al di là dei dettagli dell’ingegneria, a balzare all’occhio è l’aspetto fisico: i parafulmini di De Bernardi hanno una "testa" sferica, mentre quelli comuni sono a forma appuntita. Esempi? Il "De Bernardi" inaugurato nel 1974 alla Cittadella di Scienze e della Natura del Campo dei Fiori: si è di fronte alla più potente stazione mondiale di prova dei parafulmini antimpatto ad effetto ecologico. Risultato: se coi temporali estivi le saette creano danni incalcolabili, nella cittadella astronomica non hanno più avuto problemi. Perché allora non allargarlo all’intera città, alla Lombardia, all’Italia? "Usando un termine buono - dice ancora il fondatore della Ingelva - non mi sento abbastanza considerato. Tranne da chi ha provato i miei sistemi: la Nasa, Maratea, Assisi e tanti altri posti". Eppure in futuro pare che di MDB ce ne servirebbero eccome: "I fulmini sono fondamentali per mantenere in equilibrio la Terra - aggiunge De Bernardi - ma con l’inclinazione dell’asse terrestre il clima muterà e i fulmini aumenteranno, sia in un numero che in potenza. Lo stiamo già vivendo sulla nostra pelle. Inoltre i campi elettromagnetici creano problemi di salute che il mio progetto può bloccare completamente: i rischi che si incorrono, altrimenti, riguardano la formazione di tumore e l’insorgenza di anemie. E’ tutto documentato". Lo scienziato varesino si occupa anche della protezione delle case e, con una speciale apparecchiatura di protezione a forma di "cipolla", permette di non staccare gli elettrodomestici in caso di tempesta: "Staccare la spina? E’ sbagliatissimo. Si rischia di prendere in pieno la scarica elettrica. Col nostro sistema, basta inserirlo nella presa elettrica e non succede niente". Per trent’anni sul Cristo di Maratea ha funzionato. Dopo tanto tempo si può dire che non sia stato un miracolo. Anzi sì: un miracolo della scienza made in Varese.
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