L’ANALISI
Il suicidio annunciato del centrodestra
La sconfitta di Azzi, il vemto astensionista e l’Italia disorientata

Mentre il centrodestra canta vittoria, il povero Rienzo Azzi si lecca le ferite, ma non per colpa sua. La sua sconfitta nasce dal vento astensionista che arriva da Roma e si diffonde a un’Italia sempre più disorientata. Per cui il centrodestra perde a Saronno e deve fare il mea culpa non per quel che non ha fatto sul territorio ma perché era davvero difficile far capire all’elettorato di parte che avrebbe dovuto andare alla urne per sostenere il candidato ma non a votare per il referendum. Il dato che spicca, invece, è proprio quello dell’affluenza. Una percentuale più alta del primo turno, nonostante il ballottaggio si presti a un’erosione diffusa. Ciò significa in modo evidente che l’elettorato di centrosinistra ha risposto presente e il referendum ha avuto un potente effetto di trascinamento a vantaggio di Ilaria Pagani, alla quale va, inoltre, il merito di averci creduto sin dall’inizio e di aver avuto alle spalle un Pd che ha fatto la battaglia fino in fondo. Mentre nel resto del Paese è il centrodestra a cantare vittoria, Saronno incassa un altro colpo a vuoto dopo la sconfitta di due settimane fa sia a Castellanza sia ad Arcisate. Qualche legittimo interrogativo dovrebbero porselo quelli che gestiscono i tre principali partiti della coalizione: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. A Saronno, per esempio, la vittoria al primo turno avrebbe tolto di mezzi i fantasmi del ballottaggio che, puntualmente, non è stato favorevole. Ma, in questa politica schizofrenica, chiedere un po’ di logica, ormai è impresa ardua. Non resta che attendere il 2027 quando andranno al voto Varese, Busto Arsizio e Gallarate. Una partita ancora tutta da decifrare.
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