PERPLESSITA’
Impianto per la produzione di idrogeno a Cairate: dubbi e timori
Ieri sera l’incontro organizzato da Progetto Comune. sala piena e tanti interrogativi

Un impianto per la produzione di idrogeno verde al posto della vecchia cartiera Vita Mayer di Cairate? «Sono quasi terrorizzato». A dirlo Checco Lattuada, storico esponente bustocco della destra.
Lattuada è intervenuto ieri sera, lunedì 18 marzo, al Monastero durante un incontro che è stato organizzato dalla lista civica di minoranza Progetto Comune circa l’ipotesi che nel fondovalle nasca un impianto per la produzione di idrogeno alimentato da fotovoltaico per la produzione di 100,53 tonnellate annue da destinare all’alimentazione dei mezzi di trasporto.
LE CRITICHE
«Autostrade, vie di comunicazione: qui non c’è niente di tutto questo. C’è via Dante che scende e c’è una via abbandonata. Quanto all’aspetto paesaggistico, il Monastero ha quasi millecinquecento anni di storia: mi affaccio e cosa vedo? Capisco l’idrogeno ma perché lo si va ad infilare in una valle che ha dato tantissimo nel corso della storia? Perché proprio in questa minuscola area?”. Sul progetto dubbi anche dai Cinque stelle: “L’area è interamente da bonificare. L’operazione sta in piedi o è solo l’accaparramento dei fondi del Pnrr?”, ha rimarcato l’esponente del coordinamento pentastellato Massimo Uboldi.
IL PROGETTO
Interrogativi messi tutti sul piatto di fronte ad una sala piena, lunedì, per la serata organizzata dal gruppo di opposizione guidato da Andrea Di Salvo. Invitato a Cairate come ospite Nicola Siliprandi, project manager di un’altra hydrogen valley, ideata a Mantova, per inquadrare quale sia la prospettiva per l’ex cartiera. Un anno fa la società Expand si è aggiudicata un finanziamento della Regione legato al Pnrr pari a 2,5 milioni di euro per realizzare un impianto per la produzione di idrogeno da due megawatt, alimentato da un impianto fotovoltaico da 4,5 megawatt. Al momento sono in corso le attività preliminari propedeutiche all’acquisto dell’area del vecchio stabilimento dismesso da mezzo secolo, oggi proprietà della società pubblica PrealpiServizi.
TAVOLO ISTITUZIONALE
“Siamo nella fase in cui vogliamo comprendere e capire”, ha rimarcato Di Salvo sottolineando l’importanza del “ruolo pubblico” di fronte all’iniziativa. “Ovvio che la transizione energetica è un tema che mi scalda il cuore, ma la sostenibilità per il territorio è un elemento importante”. Altro tema è quello dei tempi: “Il Pnrr parla del 2026, i tempi sono stretti. Non possiamo arrivare all’ultimo e lasciare che ci cada sulla testa”. Da qui la richiesta di un tavolo istituzionale che coinvolga l’amministrazione comunale. In sala lunedì, tra il pubblico, anche il sindaco di Cairate, Anna Pugliese.
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