LA PROTESTA
«In aula con sciarpe e cappelli»
Rivolta al liceo artistico Frattini: duecento ragazzi “occupano” il bar dell’istituto. Manutenzione programmata nella prossima estate

«Fuori fa freddo, ma all’interno delle nostre aule si gela anche di più, quindi abbiamo deciso di non entrare a scuola».
E’ iniziato così, ieri mattina, lo sciopero degli studenti del liceo artistico “Frattini” per denunciare la situazione in cui si trovano da quando s’è abbassata la temperatura. Una protesta certo non nuova nelle nostre scuole, spesso alle prese con impianti di riscaldamento fatiscenti e infissi vecchi e malandati che offrono poco riparo dai rigori esterni.
Invitati a rientrare nelle aule dalla preside Lorella Finotti, circa duecento studenti si sono riuniti all’interno del bar, uno dei pochi spazi riscaldati della scuola.
«Le aule sono al freddo, soprattutto quelle ai piani inferiori - ha spiegato Filippo Lauri, portavoce dei ragazzi -, e noi siamo in classe con sciarpa e cappello. Dato che la manutenzione della scuola è di pertinenza della Provincia, chiediamo di intervenire per risolvere tempestivamente il problema, perché prestare attenzione alle lezioni, in queste condizioni, è davvero difficile».
Lunedì i tecnici di Villa Recalcati, chiamati dalla dirigenza scolastica, hanno già incontrato alcuni docenti e i rappresentanti degli studenti. «Ci è stato spiegato che di tre caldaie solo una funziona e non a pieno regime - ha proseguito Lauri - e che i lavori di ristrutturazione della scuola sono previsti per l’estate 2020, ma noi non possiamo rimanere al freddo per tutto l’inverno. Chiediamo alla Provincia di trovare una soluzione più rapida».
Ieri mattina all’Artistico la situazione era molto confusa: circa duecento ragazzi erano fermi al bar, altri sparsi in altri spazi dell’istituto (pochi nelle classi) e i rappresentanti (sebbene non ancora eletti) partecipavano a una riunione negli spazi del Nonmuseo con la vicepreside Mariangela Talamona. «Questa mattina avevo lezione in laboratorio linguistico, l’aula 004 - ha sottolineato Roberto Giordano, docente del “Frattini” -, e , con la vicepreside, ho controllato la temperatura interna del locale. Nella zona vicina alle finestre c’erano 10,1 gradi, esattamente tre gradi in più rispetto all’esterno».
Intanto, in aula magna, i rappresentanti di classe e d’istituto cercavano di delineare una «linea d’attacco» contro il freddo. «Ieri è stata fatta una riunione con i tecnici della Provincia - spiega l’altra vicepreside Elena Ceci - e ci è stato chiarito che i progetti da due milioni di euro, stanziati per mettere completamente a norma la nostra scuola, saranno realizzati a partire dal 2020. E’ chiaro che non possiamo rimanere al freddo fino ad allora».
Ai primi rigori stagionali, l’istituto di via Valverde pare vada sempre incontro a questi problemi. «Ci siamo immediatamente attivati con le ditte responsabili della manutenzione nel Nord e nel Sud della provincia - ha assicurato il consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica Corrado Canziani -. Forse è solo una questione di assestamento dell’impianto e sarà sufficiente anticipare l’orario di avvio della caldaia al mattino. Non si possono ancora realizzare gli interventi previsti per il 2020, tuttavia siamo pronti a tenere la situazione sotto controllo e a prendere, se necessario, altre decisioni».
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