In Galleria Alberto Sordi foto inedite della vita di Aldo Moro
La mostra "Taranto città a me cara " documenta radici statista con città natale

Roma, 18 set. (askanews) - Da oggi in Galleria Alberto Sordi la mostra fotografica "Taranto città a me cara..", che racconta il rapporto di Aldo Moro con la sua città natale, rievocando gli anni della sua gioventù dal 1923 al 1934. La mostra, organizzata dal Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Aldo Moro, dura fino al 25 settembre 2017 ed è visitabile dalle ore 8.30 alle ore 21.00. Oltre al periodo giovanile, alcuni scatti immortalano le visite istituzionali presso la città pugliese tra il 1964 e il 1967, tra cui l'inaugurazione dell'Italsider in veste di Presidente del Consiglio. Sorgente Group, che fa capo al Ceo Valter Mainetti, per la mostra ha messo a disposizione la Galleria Alberto Sordi.
Le foto collezionate nei 32 pannelli della mostra e gli studi effettuati dal Comitato sollevano il velo sul periodo poco conosciuto della formazione giovanile culturale e religiosa di Moro, ricordando gli anni trascorsi al liceo classico "Archita" dove si è diplomato e al circolo giovanile del Convento di San Pasquale. Dai documenti raccolti emerge un carattere di grande integrità e spessore morale, già in giovane età.
Valter Mainetti, che si è laureato con il Prof. Moro all'Università la Sapienza ed era a lui legato da un rapporto di amicizia, ricorda nella prefazione del volume "La vanità della forza" (dic. 2016, Eurolink, a cura di Lucio D'Ubaldo): "Era un osservatore attento del mondo giovanile, attraverso di noi, ma non solo, studiava e scrutava con minuziosità le difficoltà e i problemi della società
Era affascinante e gratificante ascoltarlo, era un grande leader. Riteneva, fin da allora, che in Italia non ci sarebbe stato miglioramento se nel singolo individuo non fosse rinato un nuovo, vero senso del dovere".
Il catalogo della mostra verrà presentato mercoledì 20 settembre all'Istituto Luigi Sturzo, in Via Delle Coppelle 35, alle ore 17.00. Saranno presenti il Senatore Franco Marini, Presidente del comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, e l'attore Massimo Cimaglia si esibirà in una performance. Interverranno anche il prof. Nicola Antonetti, presidente dell'Istituto Luigi Sturzo di Roma, il prof. Vittorio De Marco, ordinario di storia contemporanea presso l'Università del Salento, la dott.ssa Lucia D'Ippolito, direttrice dell'Archivio di Stato di Taranto e il dott. Michele Di Sivo, funzionario della Direzione Generale per gli Archivi.
La mostra. L'esposizione si articola in sette sezioni. La prima riguarda il periodo storico tra gli anni '20 e'30 in cui la famiglia Moro visse a Taranto; la seconda ritrae i componenti della famiglia, la terza sezione mette a fuoco la formazione scolastica dello statista, con un accenno alle scuole elementari e una maggiore attenzione al periodo del liceo. La quarta sezione è riservata alla formazione spirituale mentre nella quinta vengono ricordati tre amici tarantini che mantennero nel tempo rapporti di amicizia ed epistolari con Aldo Moro: il futuro giornalista Giannino Acquaviva, il compagno di banco Mario Bruno Fornaciari e l'avvocato e futuro presidente della provincia di Taranto Nicola Lazzaro, suo commilitone. La sesta sezione immortala alcuni contatti che Aldo Moro ebbe con eminenti religiosi, tra la fine degli anni '30 e '60, la settima fa riferimento al IV Centro Siderurgico, l'impianto Shell ed altre industrie di contorno, al centro di tre importanti visite istituzionali di Moro a Taranto nel novembre 1964, nel maggio e nell'ottobre 1967.
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