LA SENTENZA
Incendiò il fratello: condannato a tre anni
Cade l’accusa di tentato omicidio. Il tribunale di Busto Arsizio ha ritenuto l’uomo colpevole di lesioni. L’episodio a Madonna Regina avvenne il primo novembre 2024
Non aveva intenzione di ucciderlo, ma che gli abbia procurato lesioni per il collegio presieduto dal giudice Giuseppe Fazio non ci sono dubbi: il trentottenne che a novembre del 2024 dette fuoco al fratello è stato condannato a tre anni di reclusione. Il pubblico ministero ne aveva chiesti otto per tentato omicidio ma l’avvocato Stefania Gennaro è riuscita a ridimensionare l’episodio accaduto in via Sciacca agli occhi del tribunale. Certo, il suo obiettivo era l’assoluzione: «Non fu lui a incendiare la persona offesa, fu un fatto accidentale dovuto anche all’ubriachezza della vittima», ha sostenuto nel corso dell’arringa. Attenderà di leggere le motivazioni della sentenza arrivata all’anti vigilia di Natale ma l’orientamento è già quello del ricorso in appello.
L’avvocato ha sottolineato un dettaglio di non poco conto: neppure la vittima puntò il dito contro il fratello. Era una scena che si ripeteva sempre più spesso in quella zona di Madonna Regina: il quarantaseienne beveva di continuo e quando raggiungeva il colmo iniziava a urlare e ad agitarsi, scappava fuori di casa gridando e l’imputato gli correva dietro per evitare che si mettesse nei guai. Ne scaturivano liti ma non erano mai degenerate in violenza. Quel tardo pomeriggio della festa di Ognissanti il quarantaseienne stava trafficando con un fornelletto artigianale: ai fratelli tunisini era stata interrotta la fornitura del gas per insolvenza. Dunque per cucinare accendevano il fuoco in una scatoletta di tonno e ci mettevano sopra le pentole. Nacque una discussione ed entrambi si agitarono.
Il quarantaseienne maneggiava un flacone di liquido infiammabile. Cercò di aprirlo strappando la linguetta con i denti - questo almeno è la ricostruzione del difensore dell’imputato - , la benzina schizzò sui vestiti e appena accesa la fiamma si sarebbe acceso pure lui.
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