L’IMPIANTO
L’ippodromo e il bando della discordia: nuovo contenzioso
Futuro Bettole, Svicc contro il Comune: ricorso in appello al Consiglio di Stato
Il futuro dell’ippodromo di Varese resta complicato. Lunedì scorso il raggruppamento Nord Est Ippodromi, guidato da Paola Marzotto, con Luigi Rinzivillo e la Edil Mega Appalti di Enrico Cinti, ha consegnato con qualche giorno di anticipo la documentazione integrativa richiesta dal Comune per completare l’offerta presentata al bando di gestione. La scadenza era fissata per ieri, ma l’Ati ha preferito chiudere in anticipo: ora la parola passa alla Commissione di gara, chiamata a verificare la regolarità delle firme e a valutare la sostenibilità economica della proposta. Solo se supererà questo passaggio, l’offerta potrà accedere alla fase successiva e diventare la base per la nuova concessione dell’impianto.
I dettagli tecnici
Il bando, lo ricordiamo, era stato pubblicato in primavera e prevede un investimento minimo di 4 milioni di euro e una fideiussione di 500 mila per lavori di riqualificazione e gestione, con l’obiettivo di integrare le Bettole nel polo sportivo cittadino, insieme a Palaghiaccio e tennis club. La gara era rimasta sospesa per mesi a causa del contenzioso con l’attuale gestore, la Svicc, esclusa in partenza ma tuttora presente sullo sfondo della vicenda. Proprio la Svicc, infatti, non si è arresa: dopo la bocciatura del Tar Lombardia, che aveva confermato la legittimità dell’operato del Comune, la società ha presentato ricorso in appello cautelare al Consiglio di Stato, contro cui la giunta Galimberti ha autorizzato la costituzione in giudizio, affidando la difesa all’avvocatura comunale. Il contenzioso, sebbene tecnico, pesa sul clima generale e rischia di trascinarsi ancora per mesi.
A complicare ulteriormente il quadro, è arrivata nei giorni scorsi anche la decisione del Ministero dell’Agricoltura, che nel nuovo decreto di classificazione degli ippodromi italiani ha fatto scivolare Varese fuori dal gruppo dei “Nazionali” per il galoppo. Una retrocessione che, secondo il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, è legata alle «criticità gestionali» che avrebbero «influito negativamente» sulla valutazione qualitativa, penalizzando Varese. Un segnale che pesa: meno riconoscimento significa anche minori risorse e un ruolo marginale nel calendario ippico 2026.
Il ruolo degli attuali gestori
Nel frattempo, la posizione della Svicc resta incerta. La società, che a dicembre vedrà scadere la propria concessione, potrebbe contare su una proroga solo temporanea, ma le difficoltà con i finanziamenti ministeriali e le verifiche dell’Agenzia delle Entrate non rendono semplice immaginare una gestione stabile dell’attività. Il futuro delle Bettole resta dunque in bilico tra carte, ricorsi e decisioni politiche. Se la proposta di Nord Est verrà ritenuta idonea, si passerà finalmente all’esame tecnico ed economico; se invece non dovesse superare il vaglio, tutto tornerà al punto di partenza. E mentre le scadenze si accumulano, la corsa dell’ippodromo sembra somigliare sempre più a un circuito ad ostacoli, dove ogni traguardo raggiunto è solo l’inizio di una nuova volata.
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