IL MERCATO
Kee Kee Clark. Ecco il play
Secondo colpo piazzato da Varese, ora si cercano i due lunghi: sul taccuino un paio di "rookie", oltre a Rick Jackson, Elton Brown e Jeelel Akindele
Fabrizio Frates "racconta" Keydren Clark.
Il tecnico della Cimberio conferma l’accordo raggiunto con il ventinovenne playmaker nativo dell’Alabama ma in possesso della cittadinanza sportiva bulgara: la firma ufficiale è attesa la sera di lunedì 29 luglio, ma a tutti gli effetti il piccolo ma razzante Kee-Kee si può considerare come il secondo acquisto stagionale della società di piazza Monte Grappa. E il coach milanese spiega le ragioni che hanno portato alla scelta di un giocatore con un buon bagaglio di esprienza italiana (quattro stagioni tra Pesaro e Venezia):
«Clark è un pezzo importante del puzzle: si tratta di un giocatore che conosce molto bene il campionato italiano e ha la caratteristica fondamentale del tiro, oltre a garantire un bottino di almeno 14-15 punti di media nelle sue precedenti esperienze tricolori. Sicuramente si tratta di qualità precipue e ben riconosciute, ma da lui avremo bisogno anche di altre cose, dovendo affiancare un giocatore di grande forza fisica in penetrazione come Coleman che potrà aprire ottimamente il campo per Keydren».
Insomma un tiratore micidiale dall’arco (40% da 3 in Italia su cinque tentativi di media) che possa accoppiarsi bene con un incursore poderoso come Coleman:
«Almeno dal punto di vista offensivo questa idea l’abbiamo perseguita con forza: a Las Vegas abbiamo visto tantissimi giocatori di tutti i tipi tra rookie e veterani, effettivamente c’era anche Clark che però abbiamo guardato poco perché lo conoscevamo già, e comunque ha fatto molto bene. La scelta è caduta su di lui per le doti balistiche: quelle ce le hai o non ce le hai e a noi servivano molto. Poi la difesa è questione di applicazione e forza di volontà e sono convnto che le motivazioni con cui ha accettato l’offerta si tramutino sul campo nell’aggiungere aspetti utili al nostro progetto».
E dunque per far compiere a Varese il salto di qualità verso i piani alti della classifica servirà che Clark reciti un copione più ampio e completo rispetto al suo canovaccio classico da scoring point guard: «Si tratta di un giocatore che esce da un contratto importantissimo e negli ultimi tre anni è stato il pilastro della sua squadra. Sotto certi punti di vista ha fatto una carriera al di sotto delle sue possibilità perché alla luce delle sue qualità offensive ti chiedi come mai non giochi in Eurolega. Forse gli manca ancora lo step del costruttore di gioco, perché si tratta di un giocatore che si crea grandi vantaggi sul pick & roll ma deve ancora crescere nella capacità di sfruttarli anche per i compagni. E invece da noi ci sarà Ere da servire, Coleman da innescare e un contropiede da condurre perché noi vogliamo giocare il più possibile in campo aperto».
In ogni caso Frates fa leva sulle motivazioni forti del giocatore – che ha firmato per Varese ad un ingaggio praticamente dimezzato rispetto a quello di Venezia – per riscattare una stagione a luci ed ombre e riguadagnare visibilità internazionale dopo i due anni di esperienza in Eurocup con l’Aris Salonicco.
«La storia è analoga a quella di Coleman, trattandosi di un giocatore che ha voluto fortemente venire da noi rinunciando a una grossa fetta del suo ingaggio. Ed è un aspetto sul quale facciamo grande leva, cercando giocatori motivati a far parte del nostro gruppo e prendersi soddisfazioni tutti insieme».
La trazione posteriore Clark-Coleman-Ere "spinge" sempre più la Cimberio verso la scelta di due pivot votati al lavoro sporco tra difesa, rimbalzi e capacità di alimentare il contropiede: «Fin dall’inizio sapevamo che il profilo del lungo doveva essere quello di un guerriero che si occuperà principalmente di lavoro sporco tra difesa, rimbalzi e presenza atletica anche in contropiede. Il profilo ideale sarebbe quello di un giocatore che presidia l’area e sa sfruttare il pick&roll di Clark, ma c’è grande concorrenza a tutti i livelli e trovare l’elemento ad hoc non è facile. A seconda del titolare sceglieremo poi anche la riserva tenendo conto del leit motiv della complementarietà che ha contrassegnato tutte le nostre scelte. Il sesto esterno? Con ogni probabilità sarà un giovane che vorrà fare una grande esperienza e ci consentirà di allenarci bene, ma a meno di colpi di scena le nostre rotazioni sul perimetro saranno a cinque».
A CACCIA DEL CENTRO
Tanti nomi sul taccuino ma anche tante situazioni da incastrare nella scelta del pivot titolare della Cimberio 2013/'14.
La pista del rookie si scontra con le velleità NBA dei profili più interessanti rimasti "sul piatto": l'impasse su Mbakwe ha tolto di scena alcuni degli elementi seguiti da vicino (da Eli Holman passando per Richard Howell e Jamelle Haggins), ora sono rimasti disponibili elementi di grande interesse come Jack Cooley che però a Las Vegas ha attratto l'attenzione di molti club NBA, oppure elementi che in Nevada non hanno furoreggiato ma hanno lo status da seconda scelta che potrebbe garantire un invito a un camp (vedi il caso di Alex Oriakhi con Phoenix). E come se non bastasse la concorrenza degli altri campionati europei, ora c'è da battere anche quella della Corea del Sud (dove Bryant Dunston aveva militato dal 2008 al 2010) che ha temporaneamente tolto di scena altri elementi interessanti (tra questi il nigeriano O.D. Anosike, miglior rimbalzista delle ultime due stagioni del campionato NCAA). A questo punto dunque si valutano anche profili "non rookie", anche se il filone tecnico è sempre quello dell'animale da rimbalzo che garantisca presenza difensiva e stoppate: nella lista di Simone Giofrè ci sono anche il ventiquattrenne Rick Jackson (visto due anni fa a Roanne, nel 2012/'13 in D-League e alla Summer League di Orlando con Pacers e Utah) e il trentenne veterano Elton Brown, realizzatore e rimbalzista interno con ampia esperienza europea anche nelle coppe (Bamberg, Netanya, Trabzonspor e Stella Rossa Belgrado le ultime tappe). Per il ruolo di cambio le quotazioni di Jeelel Akindele restano assai elevate, ma dipenderà comunque dalla scelta del titolare in termini di caratteristiche e soprattutto di costo. Di certo però col trentenne nigeriano ex Pesaro, Siena e Caserta il "rischio" rookie avrebbe alle spalle un paracadute di sicura qualità.
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