IL PERSONAGGIO
La Caprioli: "Raccontiamo la storia"
L'attrice di Busto torna protagonista su Ra1 in "Qualunque cosa succeda", miniserie dedicata a Giorgio Ambrosoli. Appuntamento lunedì 1 e martedì 2 dicembre

Poco più di un mese fa era ne La strada dritta, fiction sull'Autostrada del Sole, lunedì 1 e martedì 2 dicembre la vedremo, sempre in prima serata su Rai Uno, in Qualunque cosa succeda, miniserie dedicata a Giorgio Ambrosoli, l'avvocato milanese liquidatore della Banca Privata Italiana travolta dal crack finanziario di Michele Sindona. Anita Caprioli continua così il suo percorso di tutto rispetto nella storia d'Italia.
"Il merito non è mio - sottolinea l'attrice di Busto Arsizio - ma della Rai che ha deciso di fare scelte interessanti, raccontando miracoli e misfatti del nostro Paese".
Ambrosoli fu ucciso, nel 1979, da un killer di Sindona. Per la vedova "Giorgio non era un eroe"; Giulio Andreotti lo definì uno "che se l'andava cercando".
Dov'è la verità?
"La famosa frase di Andreotti non è neppure degna di commento, è fuori da qualsiasi possibilità di accettazione. Ambrosoli probabilmente non era un eroe o almeno non lo era per vocazione. Era un uomo libero che credeva nell'importanza dell'onestà, della giustizia e della trasparenza, valori che in una società civile dovrebbero essere condivisi. Se non lo sono chi si comporta correttamente, chi difende ciò che sarebbe normale difendere, si ritrova, indipendentemente dalla sua volontà, a diventare un eroe".
Pierfrancesco Favino è Ambrosoli; lei interpreta la moglie Annalori; l'ha conosciuto personalmente?
"Solo pochi giorni fa in occasione dell'anteprima di Qualunque cosa succeda nella sede milanese della Banca d'Italia. Quando il regista Alberto Negrin mi ha consegnato il copione ho avuto la tentazione di chiedere alla signora di incontrarci, poi ho cambiato idea, preferendo documentarmi attraverso video, articoli. Il confronto con le persone reali è sempre perdente ma questo progetto non è nato per cercare a tutti i costi la somiglianza ma per raccontare un pezzo di storia italiana, tentando di restituire nel modo più fedele possibile l'evento e il contesto nel quale è maturato".
Dopo queste due fiction, la vedremo poi, sempre su Rai Uno, in una serie di sei puntate che viene indicata come la nuova Piovra. Troveremo davvero Anita Caprioli in azione con tanto di pistola?
«Con la pistola non tanto. Sono sì alla guida della Catturandi", nome della squadra della Polizia che dà la caccia ai grandi latitanti e titolo della serie, però principalmente mi occupo di intercettazioni. Palma Toscano, il personaggio che interpreto, mi ha conquistato. Lo ha fatto perché rappresenta qualcosa di completamente diverso dai personaggi che ho interpretato. Diretti da Fabrizio Costa abbiamo girato per cinque mesi a Palermo, città che già amavo prima e che ora amo ancora di più».
Il cinema?
"Prima o poi tornerà. Intanto, impegni televisivi permettendo, continuo a portare nei teatri italiani l'Antigone di Sofocle".
Come vede Il capitale umano in corsa per gli Oscar?
"Bene, anche se non mi avventuro in pronostici. Credo sia tra i migliori o addirittura il miglior film di Paolo Virzì, lontano dalle sue cose più conosciute, anche coraggioso. Mi è piaciuto e coinvolto a tal punto che vedendolo non ho neppure riconosciuto Varese".
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