L’ARRESTO
Viggiù, la fuga di Paitoni inquadrata da Lince
La videosorveglianza di confine ha consentito di bloccare il padre assassino

Dodici ore di fuga, poi il passaggio dal posto sbagliato, la telecamera che immortala la targa della Golf grigia, l’allarme che scatta nelle centrali operative delle forze dell’ordine e l’arresto, poco dopo, nei boschi. La notte da fuggiasco di Davide Paitoni è finita così, quando è transitato sotto l’occhio elettronico di uno dei varchi di ingresso tra Clivio e Viggiù, dove aveva vissuto per un periodo.
La sua auto è entrata nel mirino del «Lince», il sistema che tra Viggiù, Saltrio e Clivio, «blinda» la zona e permette di osservare le targhe di chiunque vi transiti: dai ricercati fino a chi viaggia senza assicurazione. Un impianto su cui le amministrazioni comunali hanno investito parecchio e che, con quest’ultimo episodio, ha dato un’ulteriore conferma di quel che si pensava: sono stati soldi spesi bene. D’altronde sono anni che le operazioni di sicurezza qui abbondano, rispetto a quanto avviene altrove: merito delle forze dell’ordine, certo, ma anche degli ausili tecnologici a disposizione. «Anche se a tragedia purtroppo già consumata - commenta il sindaco di Viggiù Emanuela Quintiglio - per la cattura del fuggitivo è stato fondamentale il sistema di videosorveglianza attivo, che ha permesso di individuare lo spostamento, fornendo un aiuto importante per il fermo in breve tempo. Ciò a conferma dell’efficacia delle telecamere per la tutela della nostra sicurezza. Ci uniamo ai ringraziamenti a tutte le forze dell’ordine intervenute, oltre al comando dei carabinieri di Viggiù, in persona del luogotenente Domenico Soricelli, per la veloce riuscita dell’operazione che ha evitato ulteriori situazioni di pericolo per la cittadinanza».
A oggi sono circa un centinaio le telecamere attive su questo spicchio: quelle ai varchi, ma anche quelle di sorveglianza. Le ultime legate al consorzio di Polizia locale del Monte Orsa sono quelle pensate nella zona del prato nei pressi della vetta e del santuario del Colle Sant’Elia dove spesso si segnalano rifiuti abbandonati e poi la piazza della chiesa di Santo Stefano a Viggiù dove, in passato, sono successi degli episodi di piccolo vandalismo contro le auto in sosta.
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