LA TRADIZIONE
La Giobia della Schiranna: cucina, musica e premi
La Donna dell’Anno è Adele Patrini, presidente dell’associazione Caos. Paolo Pozzi si è aggiudicato il Concorso Poeta Bosino

In cento e più, nella serata di giovedì 30 gennaio, al ristorante Vecchia Riva della Schiranna di Varese, non hanno mancato l’appuntamento tradizionale indetto dalla Famiglia Bosina con la Giobia, una festa che ricorda il tempo in cui le donne della campagna varesina si riunivano in un casolare per salutare i loro mariti in partenza per i lavori che li attendevano in Svizzera e in Francia dopo la pausa natalizia. Anche questa volta, come allora, gli uomini hanno regalato alle loro mogli un piccolo dolce a forma di cuore e così la serata è andata avanti fra buoni piatti, musiche e canti del Gruppo Folcloristico Bosino, momenti scherzosi e due premiazioni speciali: quella ad Adele Patrini, notissima fondatrice e presidente dell’associazione CAOS per le donne operate al seno, cui è andato il Premio Donna dell’Anno e quella del Concorso Poeta Bosino che ha visto premiato Paolo Pozzi con la poesia “Viagià cunt i stell...”, al secondo posto Carlo Piccinelli con “Storia di mè gent” e al terzo Antonio Borgato con “La libertà”.
LA POESIA VINCITRICE: “VIAGIÀ CUNT I STELL...” DI PAOLO POZZI
Almèen par una volta,
val la péna,
da immaginàs da vèss na pianta: *
cui pée ca sa sprufundan in dul bósch,
e i dìit ca ta sa storciónan in radiis
che sübit sa fissarann dentar la tera.
Sóta ‘na tépa ténara: i nerv e i vénn.
A tel séntat ?
Dess te sét “ tacalà ” cun tütt ul mund!
In orbita cun la Tera ...
Te pódat sentì scùur dentar da tì
un sangh nööv, fresch e trepilàa
cal cala, ’mè ’na slavava d’acqua,
dal valt di cò di piant
sü la morbida munina dul sótt bósch
fin in la scüra umbrìa di radìis.
Mò, a te sé sü,
culegaa cun tütt i céel.
A te sbüsàa l’orbita dra Tera…
…te viàgiat cunt i stell...
e i brasc verd di tò ramm ta fann da àar!
Pröva, pröva, almen par una volta,
a inmaginà da vess un Castàan...
par sentì la forza uriginaria
ca ta liga al nass du ra tò vita…
* da castaan
LA TRADUZIONE: “VIAGGIARE CON LE STELLE...”
Almeno per una volta
vale la pena,
d’immaginarsi di essere una pianta: *
con i piedi che si sprofondano nel bosco,
e le dita che ti si storcono in radici
che subito si fisseranno dentro la terra.
Sotto una zolla tenera i nervi e le vene.
Lo senti?
Adesso sei collegato con tutto il mondo!
In orbita con la Terra ...
Puoi sentire scorrere dentro di te
un sangue nuovo, fresco e fremente,
che cala, come una slavata d’acqua,
dall’alto delle “teste” ** delle piante
sul morbido muschio del sottobosco
fin nella scura ombra delle radici.
Ora sei su, collegato con tutti i cieli.
Hai bucato l’orbita della Terra…
…viaggi con le stelle...
e le braccia verdi dei tuoi rami ti fanno da ali!
Prova, prova, almeno per una volta,
ad immaginare di essere un Castagno
per sentire la forza delle origini
che ti lega al nascere della tua vita...
* di castagno
** dalle cime della selva castanile
(Impiego indifferente del rotacismo)
NOTA A MARGINE
Ho Immaginato che la pianta potesse essere un grosso albero di castagno, pianta della nostra tradizione. Mi ha stimolato la sensazione di poter creare un ponte tra passato e futuro... Tra il locale della “Grà”, dove venivano essiccate le castagne, e gli altri mondi. Sentire la forza delle origini. La Poesia è nata da un idea che mi era stata suggerita, molti anni fa (circa nel 1999), dall’amico scultore Luigi Pogliani (21/03/1943 -10/09/2012) di Brenta, durante una visita al Giardino Alpinia, alle pendici del Mottarone. ...Seduti su una panca del belvedere guardando il Lago, mi chiese se avessi mai provato ad abbracciare una pianta, e mi parlò delle sensazioni percepite misurando a braccia il tronco di un vecchio castagno, in una selva castanile del Malcantone. 02/12/2024
Il servizio completo sulla Prealpina di venerdì 31 gennaio, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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