TRUFFA ED EVASIONE
La iella? «Via con 30mila euro»
La vittima di maga Asia: «Voleva ossa prese in sette cimiteri»

Fanno leva sulla superstizione, sulle debolezze, sui sogni irrealizzabili. Il guadagno delle operatrici dell’occulto, quasi sempre esentasse, è stellare. Sono tanti i clienti della maga Asia arrivati davanti al giudice Daniela Frattini a raccontare disillusione e raggiro. Il primo è il tortonese che nel 2021 denunciò l’imputata per truffa. In un anno e mezzo dalle sue tasche sono fuorusciti per confluire in quelle di Asia oltre 30mila euro, senza che nell’esistenza sua e della madre si diradasse la coltre del malocchio. Il primo pagamento, 70 euro per un consulto generale, era transitato su poste pay, il grosso della cifra invece l’uomo lo versò in contanti. Per questo la cartomante risponde di evasione fiscale per oltre 100mila euro.
IN CERCA DI TIBIE
«Qua la cosa è seria», annunciò Asia scrutando i tarocchi, «qua servono i miei sciamani». Così esordì la sessantaquattrenne con il cliente piemontese che nonostante l’esperienza improduttiva continua a credere nella chiaroveggenza. «Per risolvere il mio problema gli sciamani avrebbero dovuto esumare delle ossa da sette cimiteri diversi, sparsi in tutta Italia. A ogni seduta rincarava il costo fino a quando ho terminato i soldi. Ho venduto pure la macchina». La denuncia alla Guardia di Finanza non fu immediata, «avevo paura di essere attaccato sulla vita. Mi ero rivolto ad Asia perché ci sono persone che usano la magia nera per fare del male a me e alla mia famiglia. Sono quindici anni che lotto per restare vivo. I timori che mi davano quelle persone a quel punto me li dava anche Asia».
«RESTA A CASA»
«Asia mi ha contattata poche settimane fa per dirmi di non venire in tribunale a testimoniare perché l’avvocato aveva già parlato con il giudice ed era tutto risolto», ha raccontato una teste veneta che alla maga si era rivolta per un legamento d’amore. La donna però si è attenuta all’obbligo di legge e ieri era lì, a rispondere alle domande del pubblico ministero d’udienza Lorenzo Gorla, al quale ha ammesso, non senza imbarazzo, di aver investito quasi 16 mila euro per raggiungere la felicità. «Anche la figlia Azzurra mi faceva i riti. Contattavo entrambe per mia volontà, non c’erano pressioni anche perché io ero sempre molto puntuale e ligia nei pagamenti». Il copione era sempre lo stesso: Asia conquistava la clientela attraverso le dirette televisive. Il pubblico poteva chiamare, l’imputata suggeriva una chiacchierata in privato, qualcuno si recava nel suo studio a Cassano Magnago, altri si limitavano a consulenze telefoniche. «Mi ero rivolta a lei per questioni familiari, mi disse che con uno dei suoi riti avrei risolto tutto, le detti in tutto 1200 euro ma non c’erano miglioramenti. Lei mi diceva “stai tranquilla, con il tempo le cose si sistemeranno”», ha raccontato un’altra anima travolta dall’infernale tempesta amorosa. Nessuno le ha domandato come finì con l’uomo per cui spese l’equivalente di una pochette di Louis Vuitton.
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