L’INFEZIONE
La legionella esce da Busto
Fra le sedici persone coinvolte tre risiedono fuori città

«Non la troveremo mai». A fronte degli esiti negativi su tutti i fronti, nella ricerca dell’origine dell’infezione da legionella, il sindaco Emanuele Antonelli allarga le braccia. Tutti i raffronti non hanno permesso di trovare dati comuni ai sedici pazienti registrati.
Dall’ospedale, intanto, arrivano precisazioni che mettono in allarme l’intero territorio: tra le persone prese in carico al pronto soccorso di Busto Arsizio, tre sono residenti in altri Comuni. Non si precisa quali.
«Oggi risulta ricoverato, nel reparto Malattie Infettive, un solo paziente con legionellosi, una donna nata nel 1942, il cui stato di salute è in miglioramento. Gli altri sono tornati a casa - spiega il direttore sanitario dell’Asst Valle Olona, Paola Giuliani - Dal primo settembre non si sono registrati nuovi ricoveri nel reparto bustese, tutti i casi sospetti sono stati segnalati nella rete di monitoraggio MaInf».
L’infezione pare essersi placata.
«Si tratta di un cluster epidemico che non ha origine in ospedale - chiarisce Giuliani, rispetto alle ipotesi sollevate da più parti - I pazienti che sono arrivati al pronto soccorso venivano da fuori, da luoghi diversi. In ogni caso, per monitorare quanto avviene nel presidio sono state avviate cinque azioni: è partita la verifica della corretta funzionalità dell’impianto ospedaliero del biocida, la sostanza che impedisce la proliferazione del batterio, e sono stati anticipati i campionamenti periodici previsti abitualmente dal piano aziendale antilegionella. In questo caso sono stati coinvolti: nido, blocco parto, terapia intensiva, nefrologia, ematologia e oncologia, Malattie Infettive».
I tecnici esperti hanno provveduto allo choc termico e al successivo flussaggio in tutto il presidio: hanno diffuso acqua a temperature molto alte, in modo da eliminare l’eventuale presenza di legionella dalle tubature. Infine, sono stati verificati i filtri antilegionella presenti in alcuni settori ed è stato richiesto il campionamento delle acque in ingresso all’ospedale. Intanto, Ats prosegue le sue verifiche. E pure quelle di Alfa, che ieri ha valutato altri sei campionamenti.
«Al momento non si è riscontrato nulla di anomalo - dichiara il presidente Paolo Mazzucchelli - In nessun caso sono emersi valori spia». È possibile che non se ne venga a capo?
«Purtroppo la legionella è un batterio che come arriva se ne va e spesso non se ne trovano le cause. Lo dicono esperti di laboratorio che più volte si sono imbattuti in analisi di questo tipo. Noi ci auguriamo di trovare la fonte, al momento escludiamo che ci sia una problematica della rete idrica perché la storia dice che quasi mai la diffusione è stata legata alle condotte dell’acqua. Però non vogliamo escludere nulla e facciamo il necessario per dare risposte ai cittadini».
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