GIOVANI SUL TERRITORIO
La natura addosso con Tommaso
Il ventunenne di Vedano Olona crea vestiti cuciti a mano. Alla base del progetto gli ideali di sostenibilità, riciclo e sintonia con l’ambiente e il Varesotto

Un giovane che si costruisce da solo un’attività, legata alla natura e radicata nel territorio, a Vedano Olona. Tommaso Barbesino, 21 anni, ha creato CRCL. Il progetto «per un futuro sostenibile e consapevole» nasce dalla voglia di unire la passione per la moda ai valori dello scoutismo, «per avvicinare i giovani alla natura». Il nome è una sorta di codice fiscale dell’animale scout del suo ideatore: il caracal. Tommaso confeziona vestiti con le sue mani, li propone a eventi pubblici all’aperto, e poi sul suo sito online e in mercatini locali. Niente collezioni primavera-estate e autunno-inverno, ma piuttosto una sua scansione temporale che unisce i ritmi della natura a quelli dell’abbigliamento. In primavera presenta la linea garden, con prodotti legati al mondo campagnolo ed esperienze immerse nel verde, in autunno invece sviluppa la linea hike per la quale organizza escursioni in montagna con i suoi capi tecnici, per esplorare Alpi e Prealpi. Non solo vestiti quindi, ma un progetto artistico e comunitario a tutto tondo.
I PRIMI GERMOGLI
L’artigiano Tommaso e il progetto CRCL sono due parti della stessa anima, e sono evolute insieme. «La passione nasce dall’esigenza di creare. Cucire è da sempre un modo per esprimermi e sfogarmi, che ho poi ricalibrato sui miei valori» dice Tommaso. «Quasi come una terapia» è quel momento in cui non può accelerare i tempi ed è libero di spaziare con il pensiero. Fin dalle scuole medie inizia a sperimentare stampando grafiche su magliette. Poi, a 16 anni, personalizza pantaloni da jeans già esistenti. La svolta avviene nel periodo Covid: per la prima volta prende in mano la macchina da cucire della mamma, che gli insegna come usarla. Da qui l’hobby si struttura, apprende nuove tecniche da YouTube, nascono vestiti totalmente suoi, sboccia CRCL. Il primo confronto con un ampio pubblico arriva nel novembre 2023. Tommaso partecipa a un concorso organizzato da Eusalp: arriva tra i cinque finalisti in Europa, vola a Strasburgo e ottiene buoni riscontri. Non ci sono più scuse. Si iscrive a una scuola di design della moda a Milano, lavora da un fiorista e in una pizzeria per finanziare il progetto e il 13 aprile 2024 lancia il primo evento garden, a tema floreale. Nel giardino di casa sua a Vedano, dove è nato tutto, mette in mostra i prodotti realizzati fino a quel momento: borse, maglie, pantaloni, smanicati, giacche. La motivazione è sempre più forte, le novità da imparare pure, tanto che Tommaso segue un corso in Camera di Commercio a Varese per capire come si gestisce un’attività. Un’altra estate a cucire e il 1 novembre 2024 c’è il secondo evento, il primo hike: un’escursione al Monte Chiusarella dove presenta una serie di magliette a tema montano. La location viene scelta perché la sente casa, si innamora della betulla in cima alla montagna e arriva la scintilla per la sua prima collezione completa.
IL TEMPO DEGLI ALBERI
Con una dozzina di prodotti - tra maglie e giacche, pantaloni e abiti - la nuova collezione chiamata “Il tempo degli alberi” conta un centinaio di pezzi. L’ispirazione c’era già lo scorso autunno. Da un altro brand o stilista? No, dai libri. La voglia di dedicarsi a un’impresa in lenta sintonia con la natura arriva da “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono e da “Il tempo del bosco” di Mario Calabresi. Tra novembre e dicembre 2024 Tommaso realizza i cartamodelli, poi i prototipi e infine sceglie i tessuti, soprattutto lino e cotone di recupero. Ricicla anche oggetti di scarto: sacchi di juta per questa collezione, corde da arrampicata e avanzi di tende per la linea hike. Anche le tinte predominanti non sono lasciate al caso: «Mi piace dire che il colore principale sia l’azzurro CRCL, che comprende tutte le sfumature del cielo, anche se ovviamente un Pantone non c’è - commenta con ironia Tommaso -. Questi toni mi ricordano la fanciullezza, quando da bambini ci si sdraiava sui prati per osservare le nuvole; ma non mancano anche i beige e i marroni della terra». Materiali naturali persino per i bottoni, realizzati a mano dai rami di pino, con l’aiuto di amici falegnami. Queste scelte permettono di ridurre non solo gli sprechi, ma anche i costi della produzione, che si è svolta tra gennaio e marzo 2025. Tutti e cento i capi sono stati fatti a mano da Tommaso, nel laboratorio di casa sua, in nemmeno tre mesi. «Non sono mancati gli intoppi: cartamodelli da rifare, tessuti diversi dal previsto e dubbi sulla buona riuscita del lavoro» confessa l’artigiano. Ma la collezione è stata lanciata sul sito da poco, e l’evento di presentazione è stato un successo. Si è tenuto a Cascina Zambella, a Luvinate: un’occasione per toccare i capi dal vivo e passare un pomeriggio a contatto con la natura e con altri giovani.
LE RADICI NEL VARESOTTO
Impossibile non vederlo, sull'etichetta dei capi, quell’ “ideato, disegnato e prodotto a Vedano Olona”. E poi le location scelte per gli eventi: Monte Chiusarella e Cascina Zambella. Tommaso è profondamente affezionato all’Alto Varesotto, e questo emerge anche nel suo lavoro. Un radicamento che si avverte anche grazie al gruppo che si è creato: certo, cuce tutto lui, supervisiona ogni aspetto, ma non è solo. C’è innanzitutto l’aiuto della mamma, del fratello e di due sue amiche che si occupano della parte grafica, di un’altra amica designer. E poi ancora fotografi, musicisti, modelli. Una vera e propria comunità di giovanissimi che crede nel progetto. Ma non solo, il suo approccio, che sembra un ritorno al passato, incuriosisce anche i più grandi. «Spesso gli occhi degli adulti che conoscono CRCL per la prima volta rivelano un’occasione a loro mancata, un sogno perso per strada. Io che ce l’ho non voglio sprecarlo» dice Tommaso. Ma il target, che resta pur sempre giovanile, può essere difficile da conquistare: «Molti si fermano all’apparenza del prezzo non competitivo, contro i costi del fast fashion, e superficialmente si allontanano dal progetto, senza comprenderne a fondo il processo creativo».
CUCIRE E RICUCIRE
«Il mio sogno, mi rendo conto difficile, è creare una comunità sul territorio che condivida il valore della sostenibilità a chilometro zero». Unire tanti aspetti della vita, dall’abbigliamento al cibo, in una rete di piccole realtà del Varesotto che siano alternative ecologiche e comode. Le prospettive future sono in crescendo: la prossima collezione, organizzare workshop, «e poi vorrei che CRCL diventasse il mio lavoro, ma senza fretta». La parola difficile non manca nel discorso di Tommaso, e sembra non spaventarlo: il suo lavoro procede con ritmi sartoriali che riscoprono la lentezza degli alberi. Che sia con se stesso o con altri giovani, con il territorio o con la natura, il fine è questo: ricucire legami.
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