L’EVENTO
La Prealpina in festa con il logo di Rachele
Una liceale diciottenne ha ideato il simbolo per celebrare del quotidiano che compie 130 anni

La tradizione dell’informazione abbinata all’estro di una giovanissima, per meglio dire sintetizzata dentro quel logo che lei ha ideato ed elaborato, ora destinato ad essere replicato centinaia di migliaia di volte, su ogni copia o ad ogni accesso sul portale internet.
Rachele Bogni, studentessa di quinta G al Liceo Candiani di Busto Arsizio, residente a Sesto Calende, ha infatti disegnato il marchio che dal 2 gennaio e per tutto l’anno accompagnerà i lettori de La Prealpina nella scoperta delle notizie e degli approfondimenti quotidiani, così come in tutte le iniziative che si susseguiranno in un 2018 speciale. Già perché il suo simbolo è quello che ricorda e lancia al passo coi tempi i 130 anni dell’avventura editoriale del giornale di riferimento del Varesotto e dell’Altomilanese. Si staglia ogni giorno nell’angolo della testata, si ripropone nelle versioni digitali, «e ogni volta che lo vedo - dice - mi colpisce pensare che quel marchio con il numero 130, il nastro e poi la sfumatura in pixel che simboleggia lo sbarco nei nuovi sistemi digitali, sia proprio opera mia». È emozionata mentre in redazione - accompagnata da insegnanti e compagni con cui ha vissuto l’esperienza del percorso di alternanza-scuola-lavoro - ripercorre le tappe di questo progetto grafico eletto a testimonial di un’informazione che arriva da lontano ma si ringiovanisce costantemente. «Ho maturato una mia idea, l’ho proposta in quella che penso sia una formula snella, immediata ma anche significativa, poi con i grafici del giornale siamo arrivati all’adattamento per le esigenze de La Prealpina. E ora sono felicissima di vedere il risultato in edicola ogni giorno». Ieri, dunque, la consacrazione nella sede del quotidiano, con i complimenti dell’editore Daniela Bramati e del direttore Maurizio Lucchi. Per Rachele un bel biglietto da visita per le sfide future: «È un bellissimo punto di partenza. Ora mi diplomerò e poi frequenterò la Scuola del Fumetto di Milano». Con altri sogni da realizzare.
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