L'APPUNTAMENTO
La soliarietà fa... tombola!
Pomeriggio in stile bingo per "Varese con te" l'associazione che da 21 anni assiste i malati terminali

Laura Bramati arriva in redazione con il sorriso sereno di chi sta lavorando per qualcosa in cui crede. È la moglie di Michele Graglia, che, già presidente dell’Univa Varese e fino a pochi mesi fa amministratore delegato del Sacchificio Tordera fondato da suo suocero, è ora a capo del consiglio di amministrazione dell’università Cattaneo di Castellanza. E di Varese con te, l’associazione di volontari che assiste i malati terminali che esiste in città da ventuno anni.
Lei, Laura Bramati, è "solo" una di quei volontari, non vorrebbe nemmeno che pubblicassimo la sua foto: «È naturale per me far parte di quest’associazione, mio padre l’ha sempre sostenuta e da quando lui è mancato, sette anni fa, io vado avanti con il suo lavoro. Ma non sono ancora pronta a dare assistenza ai malati, per ora mi occupo della parte organizzativa, della raccolta fondi, di promuovere le nostre iniziative. Per questo sono qui oggi».
Per parlare della tombola dell’amicizia, in programma a Varese domenica 24 novembre, un appuntamento ormai tradizionale che chiama a raccolta i duecento soci ma anche tanti simpatizzanti di ogni età, nonni e bambini che spesso hanno avuto un parente aiutato da Varese con te e che ricambiano con i gesti che possono fare.
«Questo non è tempo di grandi donazioni e lasciti testamentari - dice Laura -, ma riusciamo a raccogliere circa 200mila euro all’anno per stipendiare uno staff medico-infermieristico a disposizione gratuita dei malati terminali oncologici e delle loro famiglie».
E Graglia, che a 52 anni ha ricoperto tanti ruoli importanti nella sua carriera pubblica, come trova il tempo anche per dedicarsi agli altri?
«A un certo punto si è ritrovato un po’ più libero da impegni istituzionali e ha detto: adesso devo, non adesso posso. È proprio per quello che nella vita abbiamo avuto che crediamo di dover dare, restituire agli altri. Io e mio marito siamo cristiani, ma questo bisogno di impegnarci va oltre la nostra fede, è una specie di dovere morale», dice Laura Bramati, che è anche mamma (di due ragazze grandi) e volontaria pure per la Croce Rossa di Varese.
L’équipe
Varese con te ha una sua piccola ma affiatata équipe di professionisti che lavorano part time per la Onlus e ne ricevono uno stipendio: sono i medici Maurizio Chiarini e Maria Rosaria Zambrano (fino a pochi mesi fa c’era anche Maurizio Garavello, che è mancato prima di compiere i 50 anni), le infermiere Mara Fava e Katia Modena, che da 13 anni lavorano con una grande forza d’animo, «sapendo che aiuti a stare meglio un paziente che comunque morirà», e la segretaria Marilena Parini, che è anche coordinatrice delle volontarie di cui ha fatto parte a lungo.
L’assistenza ai malati e alle loro famiglie, che spesso hanno bisogno di sostegno psicologico, avviene al domicilio, una o due volte alla settimana e, soprattutto, senza guardare l’orologio: «Non ci interessano i grandi numeri, ma vogliamo fare bene il nostro piccolo lavoro. Tra l’altro da qualche anno c’è anche l’Hospice dell’ospedale di Circolo, che assiste i malati terminali in un ambiente familiare e domestico. Noi continuiamo il nostro compito in una nicchia protetta curando una decina di malati per volta, non di più. Nel 2012 in tutto abbiamo seguito 72 pazienti».
I volontari
Sono sei per ora i volontari formati, concetto su cui Laura Bramati insiste molto: prima di andare a casa di un paziente bisogna aver seguito un corso con gli psicologi, essere valutati idonei, continuare il percorso e, anche quando inizia la «relazione d’aiuto», bisogna essere supportati: «Quando si entra in casa di chi soffre bisogna lasciare fuori dalla porta il nostro bagaglio personale: una lite, una preoccupazione, un problema possono disturbare quelle ore importanti in cui il volontario si mette totalmente a disposizione dell’ammalato, è lì per lui, con rispetto per il suo dolore, con la capacità di ascoltare senza mai giudicare. E deve dunque esercitare un grande autocontrollo su se stesso».
Il volontario segue i familiari anche dopo, nel periodo dell’elaborazione del lutto. Tutto questo viene insegnato nei corsi curati dall’Istituto psicologico europeo di Varese con cadenza biennale: all’ultimo, durato sei settimane, hanno partecipato in cinquanta, tra cui anche Laura Bramati: tra questi una decina si sono detti pronti a fare i volontari ma verranno messi alla prova ancora.
L’associazione
Varese con te è stata fondata nel 1992 da un manipolo di rotariani varesini tra cui il professor Italo Belli, già famoso primario radiologo che adesso ha 88 anni ed è ancora tra i più attivi, anche se ha ceduto volentieri la presidenza. Attualmente i soci sono circa 200 e versano un contributo annuale minimo di 30 euro. La sede della Onlus, dove vengono raccolte le richieste di assistenza (che è gratuita e viene attivata con il consenso del medico curante), è in via San Michele del Carso 161 a Varese, tel. 0332.810055, mail info@vareseconte.org. Lo slogan è «Regala dignità e serenità a chi non può guarire».
Le iniziative
Se per la cena sociale bisogna attendere fine maggio, la tombola dell’amicizia è in programma domenica 24 novembre alle ore 15.30 al collegio de Filippi di Varese, via Brambilla 15, con aperitivo conviviale: 20 euro adulti, 10 euro bambini la prima cartella e il buffet, 5 euro le successive, prenotazioni 0332.810055, 334.1902356. Il 1° dicembre c’è il mercatino di via Zanella, sul colle varesino dei Boderi, i cui proventi saranno devoluti all’associazione.
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