L’INCONTRO
Le ville venete “riscoperte” ad Arona
La storia di Venezia e del veneto raccontata agli studenti del liceo Fermi dal conte Alberto Passi De Preposulo

Venezia, il suo fascino, la sua storia. E quella del Veneto, in particolare delle sue ville. Al tema è stato dedicato un incontro, ad Arona, al Liceo scientifico “Fermi”. E’ intervenuto il conte Alberto Passi De Preposulo, proprietario di Villa Tiepolo a Carbonera (Treviso), su invito di Adelio Airaghi, presidente di Volarte Italia e del dirigente scolastico Giuseppe Amato. Il relatore ha intrattenuto gli studenti, appunto sulla storia di Venezia e del Veneto in generale, facendo un particolare riferimento all’importanza delle ville venete.
LE VILLE
La “civiltà di villa” si sviluppò con l’espandersi di Venezia verso la terraferma, a partire prevalentemente dal 1339. Entro la metà del XV secolo anche Bergamo, Brescia ed il Friuli entreranno a far parte dei domini veneziani. Dopo Cambrai, fino al periodo napoleonico, ci sarà un periodo di pace, che consentirà al patriziato veneto ed alla nobiltà cosiddetta “suddita”, di estendere il proprio dominio praticamente ovunque. La villa veneta assume una funzione importantissima di sviluppo economico, urbanistico e anche politico per tutto il territorio limitrofo, oltre ad una funzione di rappresentanza delle classi socialmente elevate dell’epoca.
PALLADIO
Con Andrea Palladio si passa dalla classica villa quattrocentesca a portico e loggia, con torre colombera, ad un totale rinnovamento della concezione di villa veneta. Altri straordinari architetti, fra cui Michele Sammicheli, Vincenzo Scamozzi, Jacopo Sansovino si occuparono quasi a tempo pieno nella costruzione di queste sontuose residenze, coadiuvati da importanti pittori e frescanti, generalmente locali, che lasceranno tracce di inestimabile valore artistico. Villa Carbonera , Villa Arvedi ne sono un classico esempio.
LA RISCOPERTA
Le ville venete sopravvissute sono all’incirca cinquemila, alcune ben conservate, altre purtroppo rimaste vittima dell’ingiuria del tempo oltre che dell’uomo. A partire dagli anni 60 del novecento c’è una loro riscoperta, grazie anche all’Associazione Ville Venete, di cui Passi De Preposulo ne è stato presidente. Per tutelare la villa veneta occorre considerare anche il valore fondamentale dei parchi che le circondano e ne fanno parte integrante e dell’acqua, fonte preziosa già allora. Come diceva Palladio, il parco non è altro che la campagna ben ordinata, e proprio per questo va tutelato.
LA CULTURA
Passi De Preposulo si è soffermato anche sull’importanza della cultura, in quanto i Dogi di Venezia ritenevano che un popolo acculturato è anche saggio, diversamente, diventerebbe pericoloso.
Non a caso a Venezia nascono importantissime tipografie, che avranno una funzione predominante nella diffusione del sapere, prime fra tutte quella di Aldo Manuzio, famosissimo per i libretti tascabili, che Passi De preposulo non ha esitato a definire gli antesignani dei telefonini. La conferenza è terminata con un appello alle giovani generazioni a tutelare questo immenso patrimonio, che solo l’Italia possiede, andando a visitarle.
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