TICINO ELDORADO
La Svizzera ci soffia chef e camerieri
Fuga oltreconfine non solo degli infermieri. Le differenze di stipendi. Ricerca disperata di personale in provincia di Varese

Dopo gli infermieri, cuochi e camerieri. La Svizzera ci porta via anche gli esperti nella ristorazione. E non parliamo degli studenti che per arrotondare lavorano in estate nei bar (si fa fatica a trovare pure loro, beninteso) ma di giovani che hanno studiato e che con passione vogliono diventare chef piuttosto che bartender o esperti nel fare funzionare al meglio la sala di un ristorante. Professionisti che formiamo e pure bene e che poi varcano i confini.
In Svizzera, dopo l’emorragia di infermieri che lasciano gli ospedali nostrani, ecco chef professionisti in grado di gestire una brigata in cucina ma anche cuochi e camerieri che scelgono i Cantoni.
A Varese e nei comuni più grandi della provincia si trovano cartelli fuori dai locali ma soprattutto messaggi sui social con richieste di aiuto ai rappresentanti di categoria. Manca il personale. Che va, appunto, oltre frontiera.
Gli stipendi non sono paragonabili: da noi un cuoco “medio” prende tra 2.000 e 2500 euro al mese, in Svizzera il doppio, a volte anche il triplo.
Il professionista formato, quello che chiamiamo chef ma senza pensare a quelli stellati o che vanno in tivù, prende in media tra i 4 e i 5.000 euro al mese, in Italia. All’estero, dipende da caso a caso, ma di certo molto di più. Il fenomeno riguarda molti settori del lavoro e dunque la domanda su che cosa si può fare per frenare l’emorragia di professionalità è generalizzata; di certo la “colpa” non è dei ristoratori o dei gestori di pubblici esercizi. La piaga della mancanza di personale però si sente e sopratutto in estate quando tra dehor e turisti aumenta il fabbisogno in tutta la provincia.
Quest’anno abbiamo pagato il maltempo ma gli imprenditori sono ora soddisfatti: c’è stato un boom in concomitanza con l’innalzamento delle temperature e soprattutto sui laghi. Non ci si può lamentare.
A parlare di stagione partita male ma che si sta riprendendo, come dimostra la ricerca di personale (una quarantina i messaggi sul suo cellulare solo in questo fine settimana per richieste di aiuto nelle assunzioni), è Giordano Ferrarese, presidente provinciale e consigliere nazionale della Fipe (la federazione dei pubblici esercizi) e vicepresidenre Concommercio di Gallarate e Malpensa. «A livello nazionale è ormai cronica la mancanza di personale soprattutto nelle città turistiche. Nel nostro territorio il turismo anche di prossimità inizia da fine aprile con un crescere costante fino ad agosto, poi si stabilizza e rimane più un turismo legato agli eventi territoriali. Abbiamo quindi un turismo con picchi estremi estivi, ma ci stiamo a poco a poco affermando per un flusso turistico anche durante tutto l'anno - spiega Ferrarese -. Detto questo resta sempre la carenza di personale e molti locali hanno già modificato le loro attività riducendo orari e giornate di apertura, in base alla forza lavoro su cui possono contare».
Segno di vitalità la ricerca
di personale
Ferrarese (Fipe): «Stagione
in ripresa dopo
il maltempo»
«Molti hanno modificato le loro attività riducendo orari e giornate di apertura, in base alla forza lavoro su cui possono contare»
Il Canton Ticino «assorbe una buona fetta
di personale qualificato»
Poi c’è il fenomeno legato alla stagionalità
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